OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PADOVA - É finita in archivio dopo un'indagine durata due anni e mezzo l'inchiesta della Procura sul direttore generale dell'Università di Padova Alberto Scuttari e della sua fidata collaboratrice Donata Boesso, oggi addetta alle relazioni esterne dell'ateneo. I due erano finiti sotto inchiesta per un concorso sospetto con cui si assegnava un posto da dirigente all'università. A sollevare la questione era stato un esposto del Cub, la Confederazione unitaria di base, al rettore Rosario Rizzuto e al prorettore vicario Giancarlo Dalla Fontana.
Gli accertamenti istruttori disposti dal sostituto procuratore Sergio Dini non erano però approdati a nulla.
In aula i difensori dei due indagati, gli avvocati Enrico Ambrosetti e Emanuele Fragasso jr., avevano ribadito come il Cub non fosse parte offesa nel procedimento e neppure portatore di interessi diffusi per via dell'esiguo numero di lavoratori iscritti. L'esposto del sindacato di base si sarebbe inoltre basato soltanto su una serie di illazioni e sospetti che avrebbero potuto integrare anche il reato di calunnia.
Il giudice per le indagini preliminari aveva comunque ordinato indagini suppletive al pubblico ministero Dini. Non sono emersi elementi tali da poter formulare accuse precise ai due indagati. Il 30 ottobre scorso il magistrato titolare dell'inchiesta ha nuovamente trasmesso al gip la richiesta di archiviazione del procedimento, che è stata accolta con il decreto dello scorso 18 dicembre, «in quanto non vi sono i presupposti per l'esercizio dell'azione penale».
L'Università ha accolto con piacere la decisione dei magistrati: «C'è grande soddisfazione da parte dell'Ateneo - questa la nota ufficiale - che sia stata verificata la piena legittimità del procedimento amministrativo di cui trattasi e la correttezza del comportamento del direttore generale».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino