Concorso ad hoc: Scuttari ottiene l'archiviazione

Lunedì 18 Gennaio 2021 di Luca Ingegneri
Alberto Scuttari

PADOVA  - É finita in archivio dopo un'indagine durata due anni e mezzo l'inchiesta della Procura sul direttore generale dell'Università di Padova Alberto Scuttari e della sua fidata collaboratrice Donata Boesso, oggi addetta alle relazioni esterne dell'ateneo.

I due erano finiti sotto inchiesta per un concorso sospetto con cui si assegnava un posto da dirigente all'università. A sollevare la questione era stato un esposto del Cub, la Confederazione unitaria di base, al rettore Rosario Rizzuto e al prorettore vicario Giancarlo Dalla Fontana.

Gli accertamenti istruttori disposti dal sostituto procuratore Sergio Dini non erano però approdati a nulla. Le procedure concorsuali non hanno evidenziato alcuna scorrettezza. In altre parole il direttore generale dell'ateneo non avrebbe agevolato in alcun modo la sua collaboratrice creandole un concorso ad hoc per un posto da dirigente all'università. Non solo. Non sarebbe stata provata l'esistenza di una relazione sentimentale tra Scuttari e la sua collaboratrice. Il sindacato Cub non si era però arreso e aveva presentato una formale opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dalla pubblica accusa, sollecitando il gip a disporre un supplemento istruttorio o ordinare alla Procura di formulare l'imputazione nei confronti del direttore generale e della sua collaboratrice.

In aula i difensori dei due indagati, gli avvocati Enrico Ambrosetti e Emanuele Fragasso jr., avevano ribadito come il Cub non fosse parte offesa nel procedimento e neppure portatore di interessi diffusi per via dell'esiguo numero di lavoratori iscritti. L'esposto del sindacato di base si sarebbe inoltre basato soltanto su una serie di illazioni e sospetti che avrebbero potuto integrare anche il reato di calunnia.
Il giudice per le indagini preliminari aveva comunque ordinato indagini suppletive al pubblico ministero Dini. Non sono emersi elementi tali da poter formulare accuse precise ai due indagati. Il 30 ottobre scorso il magistrato titolare dell'inchiesta ha nuovamente trasmesso al gip la richiesta di archiviazione del procedimento, che è stata accolta con il decreto dello scorso 18 dicembre, «in quanto non vi sono i presupposti per l'esercizio dell'azione penale».
L'Università ha accolto con piacere la decisione dei magistrati: «C'è grande soddisfazione da parte dell'Ateneo - questa la nota ufficiale - che sia stata verificata la piena legittimità del procedimento amministrativo di cui trattasi e la correttezza del comportamento del direttore generale».
 

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