AZZANO DECIMO - La contemporaneità sinistra tra il Giorno della memoria e l'evento organizzato dal fronte skinhead Langbard Club? Una casualità. A dirlo sono gli...
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Il giorno più lungo, cominciato con il letame rovesciato sulla strada, è terminato con una serata tutto sommato tranquilla. La tensione, palpabile sul viso degli agenti in divisa, ha blindato un intero quartiere. Si è dissipata soltanto quando è diventato chiaro che nessuno avrebbe provato a introdursi nel capannone che ospitava i tre gruppi metal protagonisti dell'evento. Le forze dell'ordine hanno tirato tardi, impegnate a proteggere l'ormai affermata liceità della manifestazione, ma non sono state costrette a intervenire. Soltanto una decina di manifestanti, provenienti dal presidio andato in scena qualche ora prima, ha deciso di avvicinarsi alla sede del Langbard Club. Bandiera della pace in mano, la coscienza fiera della protesta pacifica. «L'uovo del serpente - dice Daniele Di Luca - va schiacciato subito». Poi però ci si accorge che la strada che costeggia il capannone di via Zuiano è buia e pericolosa, ma soprattutto che la decina di manifestanti sarebbe - appunto - rimasta tale, nessuno in più. Meglio ripiegare, allora, tanto al concerto non si entra...
Il Gazzettino