CONA - Più di 1200 profughi accanto a un paese di 190 abitanti, cinquecento letti a castello nelle tendopoli, una tenda-moschea per pregare. Ecco come si vive nell'ex...
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I profughi sono seguiti da quaranta operatori di giorno, venti di notte, 5 medici a turno, infermieri, operatori sociosanitari. Tra le attività lezioni di lingua italiana. Quando si varca il cancello si ha l’impressione di entrare in un campo del tempo della guerra. Con la differenza della musica, sparata ovunque a tutto volume, con centinaia di giovani che ballano in attesa del pranzo. Grossi numeri anche per i pasti, a cominciare dai 465 chili di riso al giorno. Si sta cercando di migliorare la situazione dei servizi igienici.
I dubbi restano. «Una situazione allucinante – commenta Paglia dopo la visita - che va contro tutto ciò che dovrebbe essere accoglienza e solidarietà». Per non parlare dei residenti che si sentono invasi e hanno paura.
Il Gazzettino