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PADOVA - È caccia al posto fisso nel pubblico per oltre seimila candidati. Ha preso il via ieri il maxi-concorso per l'assunzione di sessanta amministrativi al Comune di Padova. La preselezione, che si svolge al padiglione 7 della Fiera di Padova, prosegue anche oggi e domani. A contendersi una busta paga sicura e un futuro nel mondo della pubblica amministrazione, tanti giovani laureati che faticano a trovare un'occupazione nel settore di studio. Ma anche quarantenni e cinquantenni, rimasti fuori dal mercato del lavoro o con contratti precari minati dalla crisi Covid. I partecipanti arrivano da tutt'Italia: dal Veneto all'Emilia Romagna, dalle Marche alla Sicilia. Le prove scritte si svolgono su cinque turni, i candidati sono suddivisi per ordine alfabetico. Ieri si sono presentati 407 su 1.218 attesi, pari al 33,4%. Secondo le stime, dunque, parteciperà effettivamente al concorso un iscritto su tre.
PREPARAZIONE
Era in fila già a partire dalle otto, Alice Biziato, 24 anni, di Rovolon. «Mi sono preparata studiando da un manuale specifico, avevo provato anche altri concorsi per amministrativi categoria c spiega - Al momento ho un posto a tempo indeterminato all'università, ma vorrei cambiare e inseguire il mio sogno. Mi piacerebbe entrare nel settore cultura, dove ho fatto il tirocinio. Mi sono laureata in Storia e tutela dei beni artistici e culturali e vorrei continuare su questa strada. È difficile, ma se tornassi indietro rifarei tutto daccapo».
ALTERNATIVE
C'è anche chi cerca un porto sicuro, come Matteo Boria, 28 anni, marchigiano: «Ho un contratto a tempo determinato come assistente alla vendita in un grosso negozio di elettrodomestici e tecnologia della città racconta - Mi sono trasferito a Padova da un anno e mezzo e sto cercando delle alternative per avere una sicurezza lavorativa.
VALUTAZIONE
Ha ben chiari i suoi obiettivi Marco Bugin, 29 anni, di Borgoricco: «Sto finendo la magistrale in Filosofia specifica - Provengo dal mondo della scuola, ho lavorato per due anni come insegnante supplente di sostegno. Nel 2021 mi è stato offerto uno stage nel settore 2, quello dei servizi alla persona. Grazie ai miei colleghi, mi sono appassionato al diritto amministrativo e del lavoro, e ho deciso di scalare la Babele dei concorsi. Non è facile, ma chi la dura la vince». Tra le novità del concorso, c'è l'inserimento della valutazione delle competenze informatiche, che non saranno più solamente accertate. È inoltre prevista la valutazione delle soft skills: 10 punti su 30 saranno assegnati quindi alle capacità relazionali, alle capacità di lavoro in gruppo, tutti elementi richiesti per lavorare al meglio nell'ente pubblico. La commissione, infatti, è composta anche da psicologi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino