Comelico, epicentro del Covid. Il disperato appello dei medici: «Non fateci rivivere l'incubo dell'anno scorso»

Nel bellunese il Comelico è la zona con più contagi
BELLUNO - «Non sprechiamo quanto fatto fino a qui e non fateci rivivere l'incubo dello scorso anno». Suonano come un appello disperato, quasi una supplica, le...

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BELLUNO - «Non sprechiamo quanto fatto fino a qui e non fateci rivivere l'incubo dello scorso anno». Suonano come un appello disperato, quasi una supplica, le parole che ieri pomeriggio i medici di medicina generale del Comelico (Antonella De Tomas, Sebastiano Di Rosa, Aldo Bettini, Simone Calgaro, Tiziano Favaretto) hanno rivolto ai loro compaesani. La situazione nella valle più a nord della provincia è infatti preoccupante. Soltanto quattro giorni fa, l'Ulss aveva comunicato che il Comelico è l'area con la più alta incidenza di nuovi casi in rapporto alla popolazione. Ci sono tanti positivi, ma anche pochi vaccinati. «Il covid è nella nostra comunità sottolineano i medici di base Non si scherza col fuoco: arginiamo il contagio prima che sia troppo tardi e vacciniamoci».

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Covid, il caso del Comelico

Dall'11 al 17 novembre, in Comelico, si è registrata un'incidenza settimanale di 420 nuovi casi ogni 100mila abitanti, quasi tre volte superiore a quella provinciale (152 casi su 100 mila abitanti). Certo, in comuni di piccole dimensioni, numeri bassi possono influire molto sul dato finale ma resta il fatto che in Comelico il virus è tornato con prepotenza, anche se sono lontani i tempi di ottobre 2020 quando i contagi erano saliti verso l'alto in poco tempo facendo precipitare tutto il Veneto nella seconda ondata. Come se non bastasse, la valle del Comelico è anche la meno vaccinata della provincia. Prendendo in considerazione i dati dei cicli completi, quindi immunizzati, si passa dal 62% di San Pietro (il dato in assoluto più basso) al 69,7% di Santo Stefano. In mezzo troviamo Comelico Superiore (63,3%), San Nicolò (65,7%), Danta (69,5%). Insomma, calcolando che la media provinciale si attesta all'82,3%, si tratta di percentuali davvero basse. È ciò che hanno ribadito anche i medici di medicina generale che lavorano in Comelico: «La nostra area si caratterizza per una bassa adesione alla vaccinazione anti covid. I dati dipingono una situazione preoccupante e reale: non vorremmo ritrovarci come lo scorso anno». Quindi l'appello: «L'esperienza ha confermato sul campo l'efficacia della vaccinazione per prevenire le forme gravi di malattia. Vacciniamoci con fiducia e seguiamo le indicazioni per contrastare la diffusione del contagio». Come mai, a un anno di distanza, il Comelico torna ad essere terra dei fuochi e perché la resistenza al vaccino è così forte?


Vaccini

Danta è l'unico comune covid-free ma secondo il sindaco Ivan Mattea non basta: «Serve il vaccino spiega lo Stato doveva rilasciare il green pass solo a chi è vaccinato. Per gli altri, tamponi tutti i giorni a un costo molto alto. Qui abbiamo i cosiddetti intelligentoni, ma quando c'è una pandemia la costituzione va messa nel cassetto, comandano i medici». Il sindaco di Santo Stefano, Oscar Meneghetti, racconta che in 15 giorni il tasso di vaccinazione è rimasto quasi immobile. «La montagna è la montagna e gli abitanti hanno le loro idee confida Meneghetti Ma quando queste non coincidono con la tutela della salute non va bene». Ad influire sull'aumento dei contagi sono stati sicuramente i focolai in ambito scolastico che però non hanno prodotto l'effetto desiderato: ossia, mi tutelo e mi vaccino. «Mi auguro fa presente Marco Staunovo Polacco, sindaco Comelico Superiore che questo appello dia un'ulteriore spinta alla campagna vaccinale. Ho sempre detto che ognuno è libero di decidere cosa fare, ma se i medici dicono di vaccinarci è importante ascoltarli». E conclude: «Non siamo tuttologi. Ognuno fa il proprio mestiere. Quindi dobbiamo fidarci dei medici, altrimenti invertiamo i ruoli e non crediamo più nelle cose in cui invece bisogna credere, cioè in chi ha le competenze per poter parlare».

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Il Gazzettino