Fanno un picnic a base di droga: due ventenni in coma per overdose

Picnic a base di droga a Piancavallo: due ragazzi in coma - foto di archivio
PORDENONE - Due ragazzi di vent'anni finiscono in coma per un mix di sostanze stupefacenti: durante la giornata di Ferragosto, passata a Piancavallo, hanno...

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PORDENONE - Due ragazzi di vent'anni finiscono in coma per un mix di sostanze stupefacenti: durante la giornata di Ferragosto, passata a Piancavallo, hanno assunto cocaina, extasy, anfetamina, metanfetamina e cannabinoidi, con conseguente “overdose” e ricovero in rianimazione. 

Ragazzi in coma: cosa è successo

I due giovani, insieme ad un gruppo di 5 amici tra i 21 e i 25 anni, aveva partecipato all'evento "Picnic Km 0" che si è svolto a Piancavallo domenica 15 agosto, la notte una ragazza della comitiva si era sentita male ed aveva perso i sensi, entrando in stato di coma. La giovane è stata trasportata all'ospedale civile Santa Maria degli Angeli, ricoverata in terapia intensiva. 

L'amico stramazza a terra nel parcheggio

Mentre i emdici curavano l'amica, un altro ragazzo del gruppo si è sentito male: è stramazzato a terra nel parcheggio davanti all'ospedale, finendo anch'egli in coma. Il ragazzo è stato ricoverato immediatamente in terapia intensiva.

Caccia agli spacciatori

Sul posto è arrivato il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volante e della Squadra Mobile della Questura di Pordenone, per la segnalazione dei due ragazzi ricoverati, in stato di coma per l’assunzione di sostanze stupefacenti. La Squadra Mobile ha avviato le conseguenti attività di indagine, finalizzate a individuare la filiera degli spacciatori e meglio contestualizzare le singole condotte dei giovani del gruppo. Il Questore della Provincia di Pordenone Marco Odorisio, al riguardo, rivolgendosi ai giovani, sottolinea “l’importanza di stare attenti ed evitare l’assunzione di sostanze stupefacenti, di qualunque tipo, deleterie e dannosissime per la salute e l’incolumità stessa dei ragazzi. Un fenomeno, quello dell’assunzione tra i giovanissimi, che sebbene talvolta sia latente e sotterraneo, continua ad essere sempre incombente, per cui gli sforzi devono essere rivolti alla prevenzione, all’informazione e all’intercettare i primi segnali di avvicinamento alle droghe, nei vari contesti di interazione, come la famiglia, la scuola, i luoghi di aggregazione”.

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Il Gazzettino