Colpo di sonno alla guida, ecco il dispositivo che ti controlla e ti sveglia: made in Veneto

Colpo di sonno alla guida - Foto di Pexels da Pixabay
PADOVA - È tutto veneto il primo dispositivo al mondo contro i colpi di sonno durante la guida. A idearlo è stata la startup padovana Oraigo, in collaborazione con...

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PADOVA - È tutto veneto il primo dispositivo al mondo contro i colpi di sonno durante la guida. A idearlo è stata la startup padovana Oraigo, in collaborazione con l'Università di Padova e con l'ospedale Sacro Cuore di Negrar (Verona): «Attraverso l'intelligenza artificiale, viene monitorata l'attività cerebrale del conducente, in modo da far scattare l'allerta nel caso si addormenti», spiega il responsabile del progetto Michele Galetta, 30 anni fra due domeniche. Un compleanno che sarà festeggiato in maniera speciale: dal 13 al 19 settembre, infatti, l'invenzione verrà testata all'autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola (Bologna), per la prima volta utilizzato per la ricerca e aperto pure di notte.


LA SQUADRA
Galetta lavora a quest'idea da otto anni. «Stavo ancora studiando Economia e finanza a Ca' Foscari racconta ma già mettevo a frutto la mia passione di programmatore maturata alle scuole superiori. Il salto imprenditoriale è avvenuto a gennaio del 2019, quando insieme a due investitori ho fondato la società Oraigo di cui sono amministratore delegato. Decisiva è stata poi la collaborazione con l'Università di Padova per la parte di intelligenza artificiale e con il Centro di medicina del sonno di Negrar per gli aspetti neurologici. Abbiamo messo insieme una squadra formata da una ventina di professionisti, giovani e adulti, che include anche ingegneri meccanici, elettronici e biomedici». Le diverse competenze si sono unite attorno all'obiettivo di studiare, e arrivare a produrre, un aggeggio in grado di combattere quella che è ritenuta una delle principali cause di incidente stradale.


LA FASCETTA
Tecnicamente si tratta di una Brain-computer interface (Bci), traducibile con interfaccia neurale», ma descrivibile come qualcosa a metà fra una fascetta e un caschetto, per cui sono state depositate le domande di brevetto nazionale e internazionale. «In pratica spiega Galetta il dispositivo viene indossato sulla testa. A differenza di un braccialetto, che potrebbe rilevare solo i movimenti e magari confondere un semplice momento di riposo con un malore, il nostro prodotto è in grado di analizzare l'attività cerebrale del guidatore e inviare i relativi dati al cellulare, ovviamente anonimizzati per rispettarne la privacy. All'interno del telefonino viene inserito un algoritmo, dotato di intelligenza artificiale, che in base all'andamento dell'encefalogramma individua l'imminente colpo di sonno e fa scattare una vibrazione, svegliando l'autista. Finora abbiamo realizzato i primi dieci prototipi. Adesso raccoglieremo nuovi dati per migliorare il funzionamento, dopodiché contiamo di poter industrializzare un dispositivo che consideriamo particolarmente utile per la sicurezza e la reputazione delle aziende di trasporto dei passeggeri e delle merci, dei corrieri, di tutti coloro che si trovano a dover guidare in orario notturno o per un tempo prolungato.


I TEST


Sono già «qualche centinaio» i volontari che hanno risposto all'invito, lanciato ieri dall'autodromo di Imola, a partecipare ai test. Le prove avverranno dalle 0.30 alle 7.30, con l'utilizzo di dieci auto di serie guidate da altrettanti conducenti, che percorreranno il tracciato ad una velocità massima di 20 chilometri orari. Per tutta la durata dell'esperimento le luci del Ferrari saranno tenute spente e verranno usati soltanto i fari delle vetture. «Questo progetto, assieme alle iniziative messe in campo dalla Regione del Veneto in ambito di sicurezza stradale commenta il presidente Luca Zaia potranno contribuire a migliorare la sicurezza lungo le strade, che troppo spesso sono le protagoniste nelle pagine di cronaca nera».
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Il Gazzettino