OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
CODOGNE' - Di pattuglia nelle strade del comune dove presta servizio, il vigile urbano Massimo Callegari intercetta un'auto con l'assicurazione scaduta. Accende il lampeggiante e segue il veicolo finché il conducente decide di fermarsi in un parcheggio lungo la Cadore mare, in località Cimetta. A bordo una famiglia: marito, moglie e un piccolo di appena due mesi. Stanno andando dal pediatra per una visita di controllo del neonato. L'ufficiale fa notare al capofamiglia che l'assicurazione è scaduta e che non può circolare. Il veicolo infatti era stato precedentemente sequestrato e in seguito al suo successivo dissequestro non era stato fatto il passaggio richiesto con le nuove targhe.
PROBLEMA E SOLUZIONE Il padre di famiglia spiega al vigile urbano che la mamma e il bambino devono essere tra pochi minuti dal pediatra che dista a circa un paio di chilometri dal luogo dove si trova ora il veicolo fermo. A questo punto Callegari va oltre quello che dovrebbe essere il suo dovere di ufficiale pubblico e si offre di portare mamma e bambino fino all'ambulatorio pediatrico, con l'auto di servizio.
IL FANGO Su una delle pagine Facebook relative a Codognè infatti era apparso un post con commenti al vetriolo nei confronti di Callegari. Alcuni lo dipingevano come se avesse abusato del suo potere di pubblico ufficiale, altri lo difendevano. «Non capisco l'accanimento - dichiara il vigile urbano - Come ogni giorno effettuo i controlli per evitare che auto sprovviste di assicurazione circolino nel nostro territorio mettendo in pericolo l'incolumità di chi le guida e quella degli altri. Ho solo cercato di mettermi nei panni di quel padre di famiglia e ho cercato di risolvere il problema. Poi mi sono visto attaccato sui social con parole a volte troppo pesanti. Non ho rancori ma invito tutti ad essere più cauti e a valutare i fatti prima di lanciare delle accuse ingiuste».
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino