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PORDENONE - Il traffico di droga - cocaina e hascisc - era in mano a un gruppo di maghrebini capeggiati da Said Ghani, 38 anni, residente a Spilimbergo e domiciliato a Fregona. La droga veniva stoccata grazie a una solida rete familiare e spacciata attraverso i pusher. Un anno fa, l'arresto di componente del gruppo, ha permesso alla Squadra Mobile di Pordenone di smantellare l'organizzazione. Dei 23 imputati, dieci hanno già patteggiato. Otto affrontano il processo e ieri, 2 novembre, per altri cinque, l'iter giudiziario si è concluso con un processo celebrato con rito abbreviato davanti al gup Alberto Rossi. Pesanti le richieste di condanna del pm Carmelo Barbaro, che ben poco si discostano da quanto il giudice ha inflitto tenendo conto dello sconto di pena di un terzo previsto dal rito.
LE CONDANNE
Said Ghani, difeso dall'avvocato Guido Galletti, è stato condannato a 6 anni 6 mesi e 30mila euro di multa. Hicham Matouk (48), domiciliato a Treviso e tutelato dall'avvocato Pasquale Crea, è stato condannato a 10 anni 20 giorni e 40mila euro di multa.
L'INCHIESTA
Gli investigatori con l'Operazione Casablanca hanno smantellato un'organizzazione in grado di movimentare un chilo di fumo e 100 grammi di cocaina a settimana. Tutto è nato dall'arresto di un 43enne che vive a Pordenone, fermato in zona fiera mentre arrivava dall'A28. In auto aveva cinque chili di hascisc, altri cinque li deteneva a casa. Da quel momento la Mobile ha cominciato a ricostruire la filiera di una vasta rete composta da grossisti, mediatori e pusher attivi tra le province di Pordenone, Udine e Treviso.
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Il Gazzettino