Consiglio comunale di Verona ha approvato, nella seduta di ieri, la revoca della cittadinanza onoraria a Petro Poroschenko, con 28 voti favorevoli e 4 contrati della Lista Tosi e...
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La revoca della cittadinanza onoraria al presidente ucraino Petro Poroschenko, decisa dal Comune di Verona, è per l'ambasciata Ucraina «un atto provocatorio preparato ad arte dal regime del Cremlino ed eseguito da forze politiche locali che si prestano ad uno sporco gioco politico». Lo afferma - in una nota - Yevhen Perelygin, Ambasciatore di Ucraina in Italia. «Se alcuni politici vogliono essere i burattini di Putin, allora io non posso ostacolare di esserlo» scrive Moshkola. «La decisione della maggioranza del Consiglio comunale di Verona - aggiunge - è un atto solo provocatorio, lontano dagli interessi dei cittadini veronesi e dai principi europei».
«Non è la prima volta negli ultimi anni, non appena l'Ucraina intraprende i passi importanti sulla via di riforme e sulla strada dell'integrazione europea - conclude - che riceviamo in risposta un bouquet di provocazioni preparate ad arte dal regime del Cremlino, ed eseguito da alcune forze politiche locali, strumento dello sporco gioco politico».
LA REPLICA DEL COMUNE
«Il Consiglio comunale di Verona non è il burattino di nessuno, agisce e delibera in rappresentanza dei propri elettori e di nessun altro. È ai veronesi che noi rendiamo conto e dei quali interpretiamo le istanze». È la replica del sindaco di Verona, Federico Sboarina, alle affermazione dell'ambasciatore ucraino in Italia, Yevhen Perelygin.
Il Gazzettino