MEGLIADINO SAN VITALE - «Ci siamo fidati del buon nome dell'ospedale, eccellenza del Veneto per la terapia intensiva neonatale. Siamo andati lì perché...
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RESPONSABILITÀ
«Ci aspettiamo che venga fatta chiarezza sulla responsabilità di quanto accaduto e che si accertino le colpe. Questi sono fatti gravi», aggiunge la madre. Il fascicolo di Benedetta si aggiungerà ai numerosi esposti legati al caso Citrobacter. Il focolaio individuato all'interno della struttura aveva portato alla chiusura del punto nascite e al trasferimento della terapia neonatale tra il 12 giugno e il 1° settembre. Benedetta è l'ultima bimba uscita dalla terapia intensiva neonatale. Era venuta alla luce nell'ospedale scaligero il 22 aprile, in 27 settimane e 5 giorni. Pesava solo un chilo e 70 grammi. La futura mamma era stata costretta a rivolgersi a un ospedale alternativo a quello di Schiavonia, all'epoca riconvertito a Covid hospital, e la scelta era ricaduta su Borgo Trento. Sara viene ricoverata il 30 marzo, Benedetta nasce il 22 aprile, con difficoltà polmonari legate all'essere prematura ma risponde bene alle cure. Viene ricoverata in terapia intensiva neonatale insieme ad altri 14 bambini (di cui 2 risulteranno poi infetti). Il 4 maggio, le sue condizioni peggiorano. Il giorno dopo, i referti delle analisi confermano l'infezione da Citrobacter. Il batterio provoca nella piccola una meningoencefalite che aggredisce il cervello lasciando ferite permanenti. Da tempo la bimba assume farmaci antiepilettici e a breve inizierà la fisioterapia. «I danni sono gravi, speriamo di riuscire a seguire la nostra Benedetta conclude mamma Sara . E confidiamo nella giustizia».
Maria Elena Pattaro
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Il Gazzettino