Morto Armando Cimolai: chi era, la moglie e i figli. Il ricordo e il dolore per la scomparsa del grande imprenditore friulano

Armando Cimolai con la moglie Albina
PORDENONE - «Sono partito senza una lira in tasca ma con un grande entusiasmo. I soldi non contano, conta l'entusiasmo e la voglia di fare le cose». Così,...

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PORDENONE - «Sono partito senza una lira in tasca ma con un grande entusiasmo. I soldi non contano, conta l'entusiasmo e la voglia di fare le cose». Così, qualche anno fa, si era raccontato Armando Cimolai, capitano d'industria, fondatore dell'omonimo gruppo da 500 milioni di fatturato, scomparso ieri sera poco dopo le 20, a 94 anni all'ospedale di Pordenone, dove era ricoverato da qualche giorno.


Armando Cimolai, chi era l'imprenditore


Una vita, la sua, che sembra un'epopea. Già a dieci anni aveva imparato a forgiare e saldare il ferro, poi era stato dipendente in ferrovia e alla società dei telegrafi ma non era per lui fare tutti i giorni le stesse cose. Così nel 1949 aveva cominciato la grande avventura, con un piccolo laboratorio per la costruzione di cancelli e inferriate a Pordenone. A vent'anni aveva già 15 dipendenti. Da lì inizia la scalata al successo, al fianco della moglie Albina Poles, sposata nel 1951 (dal loro matrimonio sono nati i figli Luigi, Roberto e Ivana, scomparsa nel 2020), senza mai dimenticare quelli che Armando Cimolai chiamava «la mia gente, i miei tecnici e i miei operai». L'imprenditore ha accompagnato la crescita del colosso negli oltre 70 anni di storia, rimanendo in attività fino a pochi giorni fa con la società Armando Cimolai Centro Servizi. In ufficio era solito arrivare sempre presto. Da piccola azienda, la Cimolai è diventata nel tempo una realtà specializzata nella progettazione, costruzione e posa in opera di strutture metalliche capace di sviluppare un fatturato di 500 milioni di euro e di vincere commesse in tutto il mondo.


Uscendo dall'ospedale Luigi mi ha detto: Il papà mi ha lasciato di domenica, per non farmi smettere di lavorare un giorno

«Sono tutti grandi lavoratori, non mollano mai», racconta Kira De Pellegrin, la compagna di Luigi Cimolai, figlio di Armando, alla guida della Cimolai Spa, il ramo principale dell'impero di famiglia. Luigi ha affidato a lei il suo ricordo del padre: «Un uomo enorme, di grandi valori, solare e pieno di entusiasmo, passione per il lavoro, la famiglia e la vita». «Siamo tutti addolorati e scioccati. Era un genitore e un suocero speciale e unico», racconta De Pellegrin, che aveva passato in ospedale l'ultima notte accanto al suocero. «Questa notte l'ho visto combattere. Non mollava un momento. Era un leone. Un leone che ha smesso di combattere solo perché il suo fisico non glielo ha permesso. Al momento della scomparsa con Armando tutta la famiglia era con lui. La moglie Albina è una roccia, una donna di grande esempio».



Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha espresso il suo cordoglio «per la scomparsa di un grande capitano d'industria del Fvg. Sin dalla fondazione, nel 1949, Armando Cimolai - affiancato dall'amata moglie Albina - ha rappresentato al meglio i valori e gli ideali nei quali si riconosce il nostro territorio. La laboriosità, la visione, l'intraprendenza, lo sviluppo di tecnologie straordinarie hanno dato vita ad un gruppo che oggi coinvolge tremila persone ed è presente in più di 60 paesi. Un'eccellenza nel mondo con il cuore in Friuli Venezia Giulia di cui siamo e saremo orgogliosi». Fedriga ha rivolto ai familiari «il cordoglio mio personale e di tutta l'amministrazione regionale, certo che sapranno essere all'altezza dell'esempio che li ha guidati. L'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini ha lasciato il suo ricordo su Facebook, dedicato a «uno dei più grandi capitani dell'industria del Friuli Venezia Giulia, capace di fondare un colosso mondiale delle costruzioni partendo da Pordenone. Un esempio di dedizione, passione e talento per tanti imprenditori di ieri, di oggi e anche del futuro. Ne sono certo».


Addolorato il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti: «Quella della scomparsa di Armando Cimolai è una notizia che mi riempie di dolore perché non era solo un grande industriale, ma era anche un amico da tanti anni, da cui c'era sempre molto da imparare. Sapevo che era molto grave e avevo parlato ieri (sabato ndr) con il figlio Luigi, ma sono notizie che non si vorrebbero mai ricevere. Armando Cimolai è stato un grande visionario, ma anche una grande persona. Ha costruito una realtà industriale fra le più importanti al mondo rimanendo sempre se stesso».


Il presidente della Camera di commercio di Pordenone e Udine Giovanni Da Pozzo lo vuole ricordare come «un grande imprenditore che ha costruito un'azienda internazionale passo dopo passo. Se il Friuli è rappresentato nel mondo da tante opere ingegneristiche che rimarranno nel tempo questo è frutto di questo geniale imprenditore e della sua azienda». Per la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani «con Armando Cimolai scompare un autentico pioniere dell'industria nazionale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino