Nel cimitero monumentale di San Michele erba alta, buche nel terreno e lapidi che sprofondano

Cimitero monumentale di San Michele
VENEZIA - Erba non sempre rasata, buche e alcune tombe che iniziano a sprofondare. Dal cimitero monumentale di San Michele, che tra l'altro è oggetto di visita da...

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VENEZIA - Erba non sempre rasata, buche e alcune tombe che iniziano a sprofondare. Dal cimitero monumentale di San Michele, che tra l'altro è oggetto di visita da persone provenienti da tutto il mondo per le sepolture illustri, arrivano segnalazioni da parte di utenti che fanno capire che nei campi in cui le tombe sono inumate ci sono delle situazioni in cui camminare è diventato difficile e, per le persone anziane, anche a rischio di caduta. Sono state infatti segnalate diverse buche sul terreno seminascoste dall'erba che possono essere parecchio insidiose. E poi, ci sono delle lapidi che stanno letteralmente sprofondando nel suolo, dando l'impressione di un luogo abbandonato. Che, per un cimitero in cui si commemora il ricordo delle persone care, non è proprio il massimo.


LA RISPOSTA

Abbiamo ovviamente girato le lamentele a Veritas, che si occupa anche della gestione dei cimiteri della città.
La prima cosa che hanno detto riguarda la manutenzione delle singole tombe, la quale non è a carico di Veritas ma dei singoli concessionari. Significa che sono i parenti dei defunti lì sepolti che devono dare una sistemata alle sepolture o provvedere affinché qualcun altro lo faccia. Si tratta di concessioni ed è come se appartenessero in un certo senso e per un certo periodo alle famiglie. «Quanto alle buche - fanno sapere da Veritas - le copriamo tutti i giorni, ma certamente tutte queste piogge dell'ultimo mese non aiutano». Quello delle buche è un tema ricorrente, poiché il terreno reso soffice dalla pioggia abbondante e dal passaggio di tante persone e in più occasioni, anche negli ultimi vent'anni. Addirittura, c'è stato un periodo (precedente alla gestione »Veritas) in cui in certi campi bisognava avere gli stivaloni e molta prudenza per evitare di inciampare.
Non rimane che sperare che il tempo si stabilizzi, dunque, in modo che le sistemazioni quotidiane da parte degli addetti si possano compattare. (m.f.)

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Il Gazzettino