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GALZIGNANO - O la chiusura per inagibilità del cimitero, oppure il trasloco di 170 salme dai loculi diventati a rischio di crollo a causa di un grave dissesto idrogeoloco che ha compromesso le strutture del piccolo camposanto di Valsanzibio. E' stata la seconda opzione quella messa in atto dall'esecutivo di Galzignano, costretto a spostare almeno metà delle spoglie del caro estinto che riposano nel cimitero collinare, avviarle alla cremazione ed assegnare loro una nuova collocazione in un'altra ala del camposanto.
L'OPERAZIONE
L'operazione non è stata né semplice, dal punto di vista amministrativo, né indolore dal punto di vista economico.
Ma ultimamente la situazione si era aggravata al punto da dover attivare interventi di messa in sicurezza urgente. «Sembra che a determinare il dissesto che ha compromesso le strutture del cimitero ha continuato Masin concorrano diverse problematiche legate a fenomeni di erosione registrati in profondità. Eravamo intervenuti a monitorare il fenomeno collocando dei vetrini all'interno delle crepe murarie. E l'esito dell'indagine ci ha indotto a non perdere altro tempo e a trasportare le salme altrove». I loculi che sono stati forzatamente abbandonati saranno comunque ricostruiti. Ma in un'altra parte del camposanto, rivelatasi più al sicuro da crolli e fessurazioni. Le operazioni di trasloco delle salme, già iniziate in questi giorni, continueranno per le prossime settimane. Poi, a trasloco avvenuto potranno finalmente riprendere il riposo eterno.
Il Gazzettino