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CEREGNANO (ROVIGO) - Da oltre due anni sono terminati i lavori del primo stralcio di rifacimento di un'ala del cimitero comunale di Ceregnano ma ancora non sono stati conclusi con l'ultimo stralcio che ne prevedeva le rifiniture e la posa dei marmi. Sono una decina i defunti che hanno trovato posto nei nuovi loculi non ultimati. «Mia madre, una ceregnanese di nascita, di vita e di impegno, è mancata il 15 agosto scorso - racconta Arianna Corroppoli -, ma per il sindaco non ha diritto a riposare in pace. E con lei tanti defunti sepolti in un'ala del camposanto, che è un cantiere congelato da mesi. Nonostante i familiari dei defunti abbiano pagato per intero il lavoro di sepoltura, comprensivo delle caratteristiche minime, luce e lapide, mia madre e gli altri defunti non hanno ancora diritto a una vera e dignitosa lapide, un regolare vaso porta fiori e un lumino perenne».
LA PROTESTA
Corroppoli ha quindi scritto al sindaco Egisto Marchetti. «Ho ricevuto in risposta una telefonata con giustificazioni che non intendo accettare né comprendere - spiega -. Mi chiedo dove sia il rispetto per i propri cittadini, che per tutta la vita hanno contribuito con la propria presenza e creatività allo sviluppo del territorio e della società ceregnanese. Mia madre non merita questo.
Il Gazzettino