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Non c’è nulla di poco chiaro nell’ordinanza di “sospensione temporanea dell’attività dell’associazione culturale islamica di Pordenone”, a firma del funzionario tecnico Luciano Ius e datata 29 giugno: mancanza di sicurezza, carenze igieniche e sanitarie. In sei pagine dettagliate si spiega come e perchè si è arrivati alla decisione di chiudere la struttura della Comina, luogo di preghiera e di ritrovo per le centinaia di musulmani che vivono nella nostra provincia, e non solo. Luogo dove da tempo si sta consumando una “battaglia” anche rumorosa tra due modi diversi di vivere e concepire la stessa religione che ha portato, ultima in termini temporali, a organizzare la “Festa del sacrificio” in due posti diversi: un migliaio di persone nel cortile del centro islamico a nord della città, un terzo di più in un padiglione della fiera di viale Treviso, nella zona sud. Ma questa è, forse, un’altra storia.
Il sopralluogo
Non hanno atteso il sorgere del sole per far scattare il controllo. L’8 giugno scorso, intorno alle 5 del mattino, agenti della Polizia di Stato, della Polizia locale, Vigili del fuoco, personale dell’Azienda sanitaria e dell’ispettorato del lavoro sono entrati nei locali del centro islamico, in viale della Comina 29/B, di proprietà della stessa associazione.
La sporcizia
Il personale dell’Azienda sanitaria ha evidenziato che nel locale adibito a cucina con annesso deposito, è stata “rilevata la presenza di muffa e umidità nelle pareti, sporco pregresso nei piani di lavoro, nel frigorifero e nel congenatore, pentolame stoccato per terra. Tutte le aule adibite a scuola, al primo piano, sono allocate in locali fatiscenti e in carenti condizioni di pulizia e manutenzione; trattasi di ambienti non idonei ad ospitare minori. Inoltre all’ufficio del primo piano è stata trovata una branda, ma il locale non può essere destinato a dormitorio”. Nell’ordinanza si legge che le condizioni di pregiudizio immediato per la sicurezza sono già state oggetto di disposizioni impartite nell’immediatezza del sopralluogo.
Ora l’associazione culturale islamica dovrà provvedere all’esecuzione delle disposizioni e delle misure prescrittive con modalità e tempi indicati nella stessa ordinanza. Fino ad allora il centro islamico della Comina rimarrà chiuso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino