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SAN VITO AL TAGLIAMENTO - Solo un mese fa aveva pensato di compiere il gesto estremo, soffocato dallo stress lavorativo, dalla solitudine e dai debiti. «Mi è tornata la voglia di vivere» era l'annuncio più bello che potesse fare Mauro Di Venosa, conosciuto a San Vito per essere stato a lungo il titolare del bar Bacchero, da poco chiuso definitivamente. Il 56enne, in un breve post pubblicato su Facebook nei giorni scorsi, ha condensato la sua storia di rinascita dopo la caduta nel tunnel più buio. «Un grazie di cuore a tutte le persone che lavorano al Csm ha scritto: sono rinato. Non bisogna vergognarsi di andare in certi posti. Io stesso mi vergognavo, ma è stata la mia salvezza». La struttura sanvitese, da luogo da evitare è diventata un rifugio sicuro per l'uomo, che continua a frequentarla anche ora che, in tempi rapidissimi, l'esaurimento nervoso è alle spalle e le cure farmacologiche sono state drasticamente ridotte.
IL PERCORSO
Il ricovero al Csm era cominciato quattro settimane esatte fa. «La sera prima ricorda Mauro avevo raggiunto il massimo della disperazione: mi avevano appena tagliato la corrente elettrica perché non avevo pagato la bolletta.
TANTO AFFETTO
Il 56enne è divorziato e ha due figli che però sono lontani. «Abitano in Austria racconta e non riesco a vederli spesso, ma sono contento per loro perché si sono inseriti bene e si stanno anche già realizzando a livello lavorativo». Anche il senso di solitudine che provava Mauro è alle spalle. Oltre alla vicinanza dei familiari, si è fatta sentire quella di tantissimi amici e conoscenti vecchi e nuovi. «Alcuni amici hanno creato un gruppo whatsapp per aiutarmi dichiara , e poi mi hanno cambiato la vita i professionisti e le persone che ho conosciuto al Csm. Figure che hanno capito subito come stavo e che, con i colloqui di gruppo, mi hanno fatto vedere le cose da una nuova prospettiva. Sono cambiato dal giorno alla notte nel giro di due settimane». Centinaia i "mi piace" e i commenti ricevuti da Mauro sotto il post "della rinascita" condiviso in questi giorni su Facebook, tanti dai concittadini che lo salutano con affetto. «Con la mia storia vorrei incoraggiare le persone a non vergognarsi di chiedere un aiuto, in caso di bisogno sottolinea : c'è già chi mi ha chiesto come fare per accedere al Csm perché sta vivendo una situazione di difficoltà». Il cruccio per il 56enne è la chiusura del bar. «Ho dovuto prendere questa scelta a malincuore spiega , chiudendo un'attività aperta 125 anni fa dal mio bisnonno, arrivato a San Vito da Trani, e gestita da quattro generazioni». Per Mauro si aprirà presto un nuovo percorso lavorativo, probabilmente da giugno. «Adesso penso alla mia vita e al mio futuro. Sto bene, sono in forze e sono tornato più sorridente, come in passato. Mi sveglio sereno la mattina». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino