TREVISO - Minorenni accompagnati dai genitori che si presentano con la foto di un attore famoso, l'ultimo è stato Tom Cruise, chiedendo di assomigliare a lui. E altri...
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Dottor Berna, chi si rivolge a lei chiedendo di assomigliare a un personaggio famoso?
«A livello generale c'è un aumento della richiesta di interventi già a partire dai 14 anni. A volte le giovani vengono pure con la foto di una compagna di classe che reputano carina. Il loro obiettivo è assomigliare a delle persone prese come riferimento. In questi casi si deve sempre rifiutare l'operazione. Perché in realtà non vogliono solo il naso, il seno o le labbra fatte in un certo modo. Quello che vogliono è la vita che fanno quei personaggi. E sotto c'è l'insoddisfazione verso la propria vita».
Vale anche per i ragazzi che chiedono i rifarsi il naso per venire meglio nei selfie?
«Anche queste richieste stanno aumentando. I selfie portano a notare maggiormente gli inestetismi. Va però detto che dietro può esserci un problema oggettivo. E magari per questo vengono presi in giro dai coetanei».
Ma i genitori come si comportano?
«In generale nel 15% dei casi sono proprio i genitori a suggerire ai giovani di rivolgersi alla chirurgia plastica. E il 14% ha già un familiare che è ricorso alla chirurgia estetica».
Anche se si tratta di un capriccio?
«Non capita spesso. Ma capita. Certamente non si può operare per un capriccio. Dobbiamo contrastare il fenomeno per cui una persona si vede in modo diverso rispetto a quello che è. Se suona il campanello d'allarme, si deve chiedere una consulenza nell'ambito della sfera psicologica o psichiatrica. Detto questo, ultimamente ho rilevato una maggiore consapevolezza: mentre alcuni anni fa c'erano giovani che sembravano un po' persi, adesso sono ben orientati. Non è così frequente assistere a veri e propri capricci».
Quali sono gli interventi più richiesti?
«Sotto i 18 anni di mastoplastica additiva (aumento del volume del seno, ndr) non se ne parla. Sono invece consentiti, con l'assenso dei genitori, tutti gli interventi che non hanno una finalità puramente estetica e che servono a correggere una malformazione. A cominciare da quelli riguardanti l'asimmetria mammaria, la liposuzione e la ginecomastia (il seno femminile nei ragazzi che va ridotto, ndr). Questo anche a causa dell'attuale tendenza all'aumento del sovrappeso».
E' possibile un'attività di prevenzione?
«La stiamo facendo. Alcuni licei di Treviso ci hanno invitato a tenere degli incontri con i ragazzi di quarta e quinta. Mettiamo in luce tutti i possibili effetti collaterali della chirurgia plastica. I cosiddetti nuovi mostri non hanno nulla a che vedere con questo settore: l'estetica è data dall'armonia delle forme, non dalle allegorie che purtroppo abbiamo imparato a conoscere attraverso la televisione. E la formazione riguarda anche i piercing e i tatuaggi, che poi possono essere cancellati solo con una laser-terapia costosa e dolorosa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino