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CHIOGGIA - Cosa sta succedendo in città? Nell’arco di un sola settimana, dal 22 al 29 parile, sono accaduti tre episodi, scollegati tra di loro, ma che, nel loro complesso, potrebbero portare a conseguenze imprevedibili. Uno: il danneggiamento dell’auto privata del dirigente del commissariato. Due: il divieto istituzionale di suonare “Bella ciao”, canzone-simbolo della Resistenza da cui è nata la Costituzione. Tre: l’esposizione di uno striscione in memoria di Mussolini. Del primo episodio si è parlato molto e la sua gravità non sta tanto nel danno materiale ma nell’evidenza che qualcuno ha preso informazioni personali sul commissario, Gianlorenzo Giannattasio, per scoprire quale sia la sua auto e dove abiti, visto che la notte del danneggiamento l’auto era parcheggiata sotto casa. Un adesivo lasciato sul cofano, fa supporre che i vandali siano dell’ambiente degli Ultras della Clodiense che erano stati colpiti con alcuni Daspo. Unanime la solidarietà al commissario, anche con un documento del consiglio comunale. Anche del secondo episodio si è parlato molto ed è stato lo stesso sindaco Mauro Armelao, a dire che la canzone (che parla del «partigiano morto per la Libertà») aveva disturbato qualcuno, non meglio identificato.
L’ULTIMO CASO
Il terzo episodio, il 29 aprile, è passato sotto silenzio.
LA DENUNCIA
«Non è un problema solo di Chioggia - commenta il consigliere Pd, Lucio Tiozzo - in molti stadi ci sono gruppi di tifosi, o finti tifosi, che inneggiano al fascismo. Qui si presentano con magliette nere, scritte allusive e modi quasi paramilitari: bisogna tenere alta l’attenzione su questi fenomeni e scoraggiarli».
Ma ciò non sembra avvenire. Anzi, la stessa amministrazione comunale, nel mettere al bando una canzone partigiana, in pratica ha lanciato un segnale, sicuramente non voluto, ma che potrebbe aver facilitato gli Ultras a compiere quel gesto nostalgico, con l’intima convinzione che nulla sarebbe successo. E, infatti, nessuna reazione è venuta dalle istituzioni cittadine.
Distrazione? Sottovalutazione? «Non so - risponde Tiozzo - un’amministrazione che ritiene più grave l’esecuzione di una canzone partigiana che uno striscione celebrativo di Mussolini, forse dovrebbe fermarsi a riflettere». Gli Ultras, però, non hanno trascinato nessuno: il loro post ha avuto appena tre commenti, uno solo dei quali da un chioggiotto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino