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CHIOGGIA - La Sagra del pesce salta per il secondo anno consecutivo. Come era già accaduto per la manifestazione dei Santi Patroni e per la Marciliana (fatta eccezione per il solo Palio delle balestre) anche questa iniziativa dai forti connotati folkloristici, turistici e, perché no, economici, deve cedere il passo alle difficoltà organizzative imposte dalla normativa anti-Covid. Ma non solo: il rischio era di organizzare una Sagra in tono minore, che avrebbe scontentato un po' tutti. «La Sagra del pesce è un marchio conosciuto nel Veneto e non solo dice l'assessore al turismo, Isabella Penzo e viene apprezzata oltre che per le prelibatezze culinarie chioggiotte, per quell'atmosfera che rende il Corso del Popolo un ristorante a cielo aperto in un clima di festa e di convivialità. Piuttosto che fare a tutti costi una Sagra del Pesce che, per forza di cose, non sarebbe stata quella che tutti conosciamo e amiamo, ha prevalso il buon senso di rimandare il tutto al 2022. Una decisione sofferta ma con la speranza che i tempi siano migliori e che la città ritorni a accogliere turisti al massimo delle sue potenzialità».
LA TRADIZIONE
La Sagra, per tradizione e calendario turistico consolidato, avrebbe dovuto partire di qui a pochi giorni e, fino alla settimana scorsa, l'amministrazione e gli standisti hanno cercato in tutti i modi possibili di trovare una soluzione. «La prima ipotesi spiega l'assessore era di distribuire gli stand in varie zone della città e in un arco temporale più lungo dei classici dieci giorni.
LE DIFFICOLTÀ DI GESTIONE
E poi la difficoltà di gestire le prenotazioni, obbligate per normativa ma difficilissime da far rispettare ai vacanzieri. Alla fine, per decisione dell'amministrazione e degli stessi standisti, si è deciso di rinviare all'anno prossimo.
«Una decisione sofferta dice l'assessore ma che spero possa essere capita. A chi dice che invece il mercato o invece la festa del pesce azzurro, posso solo dire che il primo, oltre ad essere un'attività economica, dispone di un collaudato apparato di sicurezza, meno complesso di quello della Sagra e la seconda, per numero di presenze non è paragonabile alla Sagra del pesce». E i fuochi di Ferragosto? «Se non ci saranno problemi al Redentore, spero che potremo farli anche noi».
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Il Gazzettino