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CHIOGGIA - «E' la solitudine, Claudia. Si vive male da soli». Aveva risposto così, Mauro Penzo, poco più di un mese fa a un'amica che, incrociandolo, lo aveva visto in condizioni un po' trasandate. «Ehi! Mauro gli aveva detto lei, in un amichevole rimprovero guarda che così non va mica bene». E lui le aveva dato quella risposta che riassume tutto il dramma che stava vivendo e che lo ha portato alla morte, probabilmente per infarto o qualche accidente cardiocircolatorio, pochi giorni fa. Aveva solo 56 anni. Oggi, alle 9, i funerali nella chiesa di san Giacomo.
I VICINI
Ad accorgersi che gli doveva essere capitato qualcosa, secondo quanto scrive il blog Chioggia azzurra, erano stati i vicini di casa, nel tardo pomeriggio di mercoledì.
IL RICORDO
Di lui, quelli che l'hanno conosciuto, conservano il ricordo di una persona dalla grande bontà d'animo ma anche di una certa fragilità interiore. A distanza di due mesi dalla scomparsa di Alessandro Nordio, 54 anni, che aveva "chiuso" una triste sequenza di cinque decessi di uomini, quasi tutti sulla mezza età, morti in casa, in solitudine, nell'arco di un solo Mese, la lista si allunga ulteriormente e ai nomi di Sandro Schiavon, Massimo Bonaldo, Alfredo Giulio e Antonello Chiereghin, si aggiunge ora quello della la sesta vittima, Mauro Penzo, appunto.
Il che dimostra che il problema non è affatto sparito o di poca importanza. «Segnalate queste situazioni - aveva detto l'assessore ai Servizi sociali, Sandro Marangon non possiamo essere dappertutto, ma se sappiamo possiamo intervenire».
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Il Gazzettino