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CHIOGGIA - La felicità in due metri d'asfalto. Quelli che adesso ci sono, ma fino a ieri, mancavano, perché Mattia, un ragazzino disabile, con la sua carrozzina, potesse salire sul furgone con cui i suoi genitori lo accompagnano nei luoghi dove viene curato, dove può socializzare e provare le esperienze che la sua patologia, malgrado tutto, gli permette. Necessità basilari, che chiunque vorrebbe come "diritto" ma che a Mattia venivano negate da un'incredibile combinazione di burocrazia, noncuranza e, perfino, dispetti. In via Milano, dove abita con la famiglia, il ragazzino ha un posto auto riservato per disabili, dove viene parcheggiato il furgone.
LA VICENDA
Dietro, quattro bidoni e cassonetti di Veritas, ancora dietro ad essi un passaggio pedonale rialzato. Davanti al furgone un passo carrabile. Per consentire a Mattia di salire con la carrozzina, il furgone ha una pedana che scende sul lato posteriore ma, in questa operazione, la pedana si avvicina troppo ai bidoni e lo spazio non basta: servono due metri in più. A lungo i genitori di Mattia sono stati costretti a spostare i bidoni, per poter far salire il figlio, e poi rimetterli a posto, all'uscita e al rientro in casa, e a lungo hanno chiesto al Comune e a Veritas una soluzione, che non arrivava mai. L'ultima volta prima di Natale. Ma niente. Poi prima dell'Epifania con una lettera aperta sui social, firmata dallo stesso Mattia, alla quale il sindaco, Mauro Armelao, ha voluto rispondere in prima persona «Caro Mattia, hai ragione da vendere, ma purtroppo, a volte, l'insensibilità di qualcuno e la burocrazia, per altri versi, non aiutano a risolvere i problemi».
Il Gazzettino