Giovane si schianta con il barchino contro una briccola, ricoverato in gravi condizioni

La capitaneria di porto di Chioggia
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CHIOGGIA -  «Hanno visto un braccio che si alzava sopra il bordo del barchino e hanno capito che qualcuno stava chiedendo aiuto. Così si sono fermati e l'hanno portato in Capitaneria». Il padre del 19enne che, sabato mattina, è andato a schiantarsi, con il suo barchino, contro una bricola, non trattiene un moto di gratitudine verso i tre pescatori che hanno prestato il primo soccorso al suo ragazzo. E neppure il sollievo per aver saputo che «le sue condizioni sono molto migliori di quelle ipotizzate subito dopo l'incidente: se l'è cavata con la frattura della mandibola».



LA RICOSTRUZIONE
Era sabato mattina, poco prima di mezzogiorno. Il ragazzo stava percorrendo con il suo barchino, dotato di un motore di 40 cavalli (il massimo per poter condurre un natante senza patente nautica) nel canale di Poco Pesce. Era un semplice giro di svago, «prima di incontrarsi con la fidanzata racconta il papà - e venire insieme a pranzo da noi». Ad un certo punto il 19enne ha perso il controllo del barchino e ed è andato a sbattere contro una bricola, riportando un vistoso trauma al volto. «Era finito dolorante sul fondo del barchino racconta ancora il genitore e si rotolava da una parte all'altra, perché sentiva molto male e alla ricerca del telefono per chiamare aiuto, ma non riusciva a trovarlo».

I SOCCORSI
In quelle condizioni il ragazzo ha avuto la fortuna di sentire il motore di una barca che si avvicinava e ha alzato il braccio per segnalare la sua presenza. I pescatori, infatti, avevano notato il barchino apparentemente abbandonato, senza nessuno a bordo e lo stavano osservando con curiosità. Quando hanno visto il braccio si sono subito fermati. Uno di loro è salito sul barchino e, dopo aver visto le condizioni del ferito, ha legato una cima per farsi trascinare dai colleghi e le due barche si sono dirette alla Capitaneria di porto. Qui è scattata la seconda fase dei soccorsi: l'arrivo dell'ambulanza e i primi accertamenti sull'incidente. Il ragazzo è stato accompagnato in ambulanza all'ospedale di Chioggia e, da lì, all'ospedale dell'Angelo, a Mestre. «Io sono stato avvertito dalla Capitaneria di quello che era successo racconta ancora il padre e mi sono precipitato là e poi all'ospedale. Le prime notizie che ci hanno dato i sanitari erano preoccupanti: trauma facciale, forse altre fratture, possibili danni al cervello. Abbiamo passato delle ore terribili».

IL RICOVERO

Dopo il trasferimento a Mestre, però, le condizioni del 19enne - non ventenne come pareva in un primo momento -  si sono via via chiarite e, alla fine, non sono davvero preoccupanti. «Nessun'altra frattura, se non alla mandibola riferisce il padre la Tac non ha evidenziato alcun danno. È ricoverato in chirurgia ma domani (oggi, ndr) valuteranno nuovamente le sue condizioni e potrebbero anche mandarlo a casa». Resta da capire se sarà necessario un intervento per la mandibola ma, intanto, il peggio non è accaduto. Ma, oltre allo stress emotivo per l'incidente, la famiglia ha dovuto sopportarne anche un altro. Quando la notizia si è diffusa sui social, infatti, molti sono stati i commenti che ipotizzavano un eccesso di velocità e anche di alcol all'origine dello schianto. «Mio nipote non beve e non fuma», aveva replicato piccata una zia. E anche il padre conferma: «Il ragazzo ha solo avuto un malore. Non c'è stato eccesso di velocità, basta guardare le condizioni della barca, che è praticamente intatta». Il vistoso trauma riportato si spiega con la delicatezza della parte colpita (il volto e il naso, in particolare, hanno una forte irrorazione sanguigna) e, ovviamente, con la considerazione che anche un impatto a velocità relativamente basse, come quelle permesse da un motore da 40 cavalli, non è mai senza conseguenze. Resta, però, il fatto che le corse, se non addirittura le gare, tra barchini, soprattutto nel bacino del Lusenzo, sono un fenomeno tutt'altro che raro che, in diverse occasioni, è già stato segnalato alle forze dell'ordine.
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Il Gazzettino