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CHIOGGIA - Sarà la Viking Sea, domani mattina, ad attraccare al porto dei Saloni e ad inaugurare la seconda stagione crocieristica a Chioggia. Ma, questa volta, il calendario sarà molto più fitto: da marzo a ottobre, infatti, gli ormeggi delle navi da crociera a Chioggia saranno ben 35, distribuiti tra 11 navi, di 4 compagnie, che "toccheranno" più volte la città, portandovi ben 55mila passeggeri, dei quali il 97% in modalità home port, ovvero con partenza o arrivo proprio a Chioggia. L'anno scorso gli ormeggi erano stati 13, i passeggeri 17mila e l'home port valeva l'85%. Bastano questi numeri a rendere l'idea della crescita di questo particolare settore turistico che è stata favorita, va detto, da una serie di circostanze, la prima delle quali, lo stop alle "grandi navi" a Venezia e, in secondo luogo, la "riscoperta" di Chioggia da parte di alcuni organi di informazione internazionali, principalmente il New York Times.
DESTINAZIONE
«Già nel programma elettorale e prima ancora di formare la giunta rivendica il sindaco, Mauro Armelao avevo aderito all'idea di fare di Chioggia una destinazione crocieristica». L'esperienza del 2022 (anno in cui il presidente dell'Autorità portuale, Fulvio Lino Di Blasio, è diventato commissario alle crociere "in corsa") è andato bene e, oggi, si riparte non solo ricalcandone le orme ma anche mettendo a punto un vero e proprio progetto, "Destinazione Chioggia", con l'ambizione di rendere stabile l'attività crocieristica in città, inquadrata in un ambito di sostenibilità ambientale economica e sociale.
IL PROGETTO
«Abbiamo affidato a un'azienda specializzata spiega Di Blasio - la realizzazione di un percorso di accompagnamento alla creazione della destinazione che, partendo dai trend globali di come si fa turismo oggi, dovrà coinvolgere attivamente gli stakeholder locali nello sviluppo di un turismo attento alla comunità locale, lavorando sia sulla qualità dell'accoglienza sia sull'armonizzazione dei tempi del turismo con quelli della città».
INCOGNITA TRASPORTI
I passeggeri hanno bisogno di corriere (da 20 a 30 per ogni nave) e taxi per andare a Venezia o anche all'aeroporto per rientrare in patria o altrove e, a Chioggia, questi mezzi, per ora, non ci sono, ma qualcuno potrebbe attrezzarsi. E, da indagini di mercato compiute tra i passeggeri, neppure l'idea dei droni-elicottero dispiace. «Qualcuno ha chiesto dice Armelao di volare sopra le Dolomiti». Ovviamente non è ancora il momento. Per altri aspetti, l'amministrazione è al lavoro per accogliere i crocieristi. «Abbiamo chiesto al ministero di rafforzare l'organico della polizia di frontiera al porto dei Saloni dice il sindaco gli attuali due agenti sono pochi e, cercheremo di far coincidere, per quanto possibile, il calendario delle manifestazioni, in fase di preparazione con le associazioni, con gli scali delle navi».
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Il Gazzettino