Il mondo del ciclismo si è stretto ieri mattina intorno alla famiglia di Chiara Pierobon, a Caselle di Santa Maria di Sala, in occasione dei funerali della 22enne azzurra...
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Protagoniste dell'impresa, che mancava all'Italia da alcuni anni, sono state la trevigiana Nadia Quagliotto, la modenese Rachele Barbieri e la lombarda Martina Alzini. È stato un trionfo azzurro dedicato all'atleta veneziana «più viva che mai nei nostri cuori. Questa corsa, questi successi sono per te Chiara».
«Chiara amava la sua famiglia e il ciclismo - ha raccontato con un nodo in gola il consigliere veneto della Federazione, Italo Bevilacqua, che fino a pochi anni fa seguiva il settore femminile -. Era una ragazza semplice e molto riservata che sapeva trasmettere alle altre le proprie emozioni. La maglia azzurra se l’era guadagnata poco alla volta. Lei è un esempio per tutti i giovani che si avvicinano al nostro sport».
LA GARA DI TARTU (Estonia) - Da una trevigiana all’altra. Da Sofia a Nadia, un passaggio di testimone fra juniores in soli 12 mesi. Un anno fa Sofia Bertizzolo di Borso del Grappa si laureava campionessa d’Europa a Nyon (Svizzera), ieri il bis: stavolta però è toccato a Nadia Quagliotto. montebellunese doc residente a Maser.
LA DEDICA - Il trionfo azzurro è tutto dedicato a Chiara Pierobon, piu viva che mai nel cuore delle italiane: «Questa corsa, questi successi sono per te, Chiara» esordisce Nadia con la medaglia d’oro al collo.
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Il Gazzettino