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VEDELAGO (TREVISO) - Si sono conosciuti in chat. E la loro è diventata presto una vera storia, inframmezzata anche da incontri intimi. Una storia durata cinque anni, dal 2010 alla fine del 2015. Invece, secondo l'accusa è stata tutta un raggiro e la donna, Khoudia Sow, 32enne senegalese, deve rispondere di truffa ai danni di un ex ufficiale dell'esercito 74enne, residente nel padovano. Nel tempo gli avrebbe chiesto in prestito trentamila euro, somma necessaria per ottenere il visto di ingresso per gli Stati Uniti, consegnandogli a titolo di garanzia un assegno bancario risultato poi essere privo di copertura.
IL TRUCCO
Verso la fine del loro rapporto aveva tentato il colpo grosso. Aveva telefonato all'amico riferendogli di trovarsi a Tenerife e di essere stata sequestrata da un gruppo di pirati africani che chiedevano cinquantamila euro di riscatto da versare però sulla carta di credito della donna. Il 74enne, spaventato, era corso a denunciare l'episodio alla polizia. I poliziotti, dopo alcune indagini e dopo aver controllato il cellulare della donna, avevano verificato che le telefonate partivano da Vedelago, e dalla casa di residenza delle Senegalese.
LA SOMMA
L'uomo le aveva elargito diverse somme di denaro nel corso dei cinque anni della loro relazione, poi, la truffa è venuta a galla con l'ultima bugia del sequestro dei pirati. L'avvocato Luca Dorella punta a dimostrare che l'episodio del finto rapimento sia in realtà soltanto un tentativo di truffa e che invece quello relativo ai soldi dati per il visto negli Stati Uniti e garantito da un assegno scoperto risulti in realtà in una mera questione civilistica.
V.L.
Il Gazzettino