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SACILE - Quindici anni, scuola, amici e un mondo virtuale fatto di chat e sconosciuti con cui scambiare anche le confidenze più intime. È in questo contesto che una ragazzina della provincia di Pordenone conosce nel 2018 un giovane immigrato pakistano che risiede a Sacile. Vivono a così poca distanza che passare dalla chat a un incontro reale è un attimo. L’appuntamento si concluderà con una denuncia per violenza sessuale aggravata e corruzione di minorenne. «Mi ha costretto a subire atti sessuali, altrimenti avrebbe diffuso le fotografie che ci eravamo scambiati sul telefonino - riferirà la ragazzina ai carabinieri - Mi ha attirato in una trappola». Ieri il 27enne è stato assolto perché il fatto non sussiste. Le prove erano contradditorie, lo stesso pubblico ministero Andrea Del Missier ha concluso per un’assoluzione.
L’APPUNTAMENTO
Sin dalle prime battute la ricostruzione della 15enne non convince la Procura di Pordenone, che chiede l’archiviazione del fascicolo.
LA DIFESA
L’imputato nega tutto: ricatti, violenza e di averla lasciata sola in stazione dopo averla costretta a subire atti sessuali. «Le due versioni - è la difesa dell’avvocato Guido Galletti - sono inconciliabili, ci sono molte discrepanze. C’è documentazione che dimostra come lui, a giugno 2018, dopo l’incontro a Sacile l’abbia accompagnata in treno fino a casa e ci sono contatti WhatsApp che proseguono fino a marzo 2019». Agli atti mancano le fotografie e il video che sarebbero stati utilizzati dall’immigrato per costringerla ad avere rapporti sessuali. «Disse di aver messo a disposizione della polizia giudiziaria le fotografie - osserva il difensore - Mentre i carabinieri che si sono occupati delle indagini hanno appurato che sono state cancellate». Gli atti processuali utilizzati per la discussione del processo non hanno permesso di stabilire responsabilità a carico del 27enne pakistano e le dichiarazioni della quindicenne non sono state sufficienti a provare che dopo gli incontri virtuali su Instagram e l’appuntamento a Sacile il giovane abbia abusato dell’inferiorità fisica della minorenne.
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Il Gazzettino