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ROVIGO - Che cosa è successo a Concetta Balzano nei momenti in cui la tragedia si è compiuta? Un interrogativo che per il momento cade nel vuoto, in attesa delle prime risposte da parte degli inquirenti, coordinati dalla Procura di Mantova, perché è nelle acque del Mincio, sul territorio mantovano, in località Scarpina di Ponti sul Mincio, che, verso le 19.30 di venerdì, è stato ripescato il corpo senza vita della donna che avrebbe compiuto 32 anni a settembre, mamma di un bambino di appena 3 anni. La giovane, con radici campane, da tempo viveva a Ceregnano ma si trovava sul Garda dove si era spostata per lavorare durante la stagione estiva.
STATO CONFUSIONALE
Il compagno aveva già segnalato la sua comparsa, spiegando come si fosse allontanata dalla casa dove si trovavano in quel momento, a Peschiera del Garda, in stato confusionale, nella giornata di giovedì, senza lasciare tracce. Una morte che, oltre alle domande ancora senza risposta, lascia dietro di sé il dolore per una perdita dolorosa. Concetta, che aveva lavorato come commessa al centro commerciale La Fattoria e da Kasanova, oltre a dare una mano alla zia alle giostre di piazza Matteotti, era conosciuta a Rovigo tanto quanto a Ceregnano. «Vado spesso a trovarli – spiega una signora che vive poco distante a Ceregnano -. Sono molto triste, sono due bravi ragazzi, hanno anche un bambino piccolo. Non ci posso credere che lei sia morta così. Che tragedia».
Dopo il recupero il cadavere è stato portato a Mantova per degli accertamenti da parte degli inquirenti e per procedere all’identificazione.
SENZA DOCUMENTI
Addosso alla ragazza non erano stati trovati documenti:, motivo per cui l’identificazione non è stata immediata, anche se il corpo è stato ben presto messo in correlazione con la segnalazione della donna scomparsa da Peschiera. Proprio l’assenza di documenti è un aspetto sul quale si sono concentrate le attenzioni degli investigatori: non li aveva proprio, li aveva in una borsa che è stata abbandonata o qualcuno li ha presi?
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