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BORGO VALBELLUNA - I rulli, le presse, i nastri trasportatori con i pezzi da essiccare, da smaltare e da mettere in forno hanno fatto da sottofondo alla presentazione del progetto di rilancio industriale dello stabilimento produttivo della Ceramica Dolomite. Inaugurata, quindi, la nuova società nata dal progetto di una cordata formata da quattro soci: Banca Finint di Enrico Marchi, la Delfin di Leonardo Del Vecchio, Luigi Rossi Luciani Sapa di Luigi Rossi Lucani e Za Fi di Bruno Zago, espressione della migliore imprenditoria del nord-est e da Invitalia attraverso il fondo di Salvaguardia Imprese.
NEL MIRINO
L'obiettivo è riportare la Ceramica Dolomite ad essere il riferimento della ceramica sanitaria di design Made in Italy, salvaguardando l'occupazione locale e valorizzando le competenze, la maestria e la specializzazione dei dipendenti.
IL PRESIDENTE
Hanno quindi preso la parola il presidente del gruppo Banca Finint, Enrico Marchi, promotore della cordata di imprenditori che hanno sostenuto l'iniziativa: «L'impresa -ha detto- oggi dovrebbe riportare nel territorio la testa pensante dell'industria, per crescere e creare nuove opportunità di sviluppo». Il progetto della Ceramica Dolomite è stato possibile anche grazie all'impegno dei sindacati, lo ha sottolineato il rappresentante Bruno Deola di Femca Cisl, ma erano presenti anche il segretario provinciale Cgil, Mauro De Carli, quello della Cisl, Massimiliano Paglini mentre per la Uil, Michele Ferrero. Anche i vescovi delle Diocesi di Belluno- Feltre (Renato Marangoni) e di Vittorio Veneto (Corrado Pizziolo), oltre al parroco di Trichiana, don Egidio Dal Magro erano presenti per benedire dipendenti, macchinari e i presenti.
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Il Gazzettino