Ceramica Dolomite, la ripartenza e la soddisfazione delle Rsu: «Fase nuova»

Ceramica Dolomite, la ripartenza e la soddisfazione delle Rsu: «Fase nuova»
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BORGO VABELLUNA - Dalle rsu dello stabilimento di Trichiana entusiasmo e riconoscenza per il progetto Ceramica Dolomite. Grazie alla cordata di imprenditori ed al tessuto politico e sociale ora il sogno di Ceramica Dolomiti può ripartire, con l'obiettivo di sfondare nel mercato. Una realtà che nasce «decenni fa da un'idea e da una spinta imprenditoriale enfatizzata dai fondi arrivati dopo la tragedia del Vajont. Allo stesso modo, il passaggio alla Ideal Standard è fortemente voluto da una società che arriva a pagare sette volte il valore dell'azienda di Trichiana pur di portarsi in seno un competitor che stava acquisendo inesorabilmente quote di mercato. Sono gli anni in cui il mercato della ceramica sanitaria nel nostro Paese è più del doppio di quello attuale, il margine per ogni pezzo venduto supera mediamente il 20% del costo del prodotto e l'est europeo deve ancora entrare nel mercato unico e globalizzato».

Un contesto che poi è mutato, con i margini per le imprese che risultano sempre più bassi e la decisione degli imprenditori di delocalizzare. «Questa è quindi una fase nuova e diversa per lo stabilimento di Trichiana - proseguono i delegati -, in cui alla spinta imprenditoriale si è sostituita una caparbia volontà dei lavoratori e delle lavoratrici interessati a non disperdere un patrimonio industriale che è parte della storia dello stesso territorio in cui questo si colloca. E la scelta è stata vincente in quanto poi si è trovato in Leonardo Del Vecchio, Enrico Marchi, Luigi Rossi Luciani e Bruno Zago «degli imprenditori che hanno voluto credere a questo saper fare e a delle dinamiche a livello globale che inducono a pensare all'opportunità di catene del valore in forte riposizionamento e in un mercato con dinamiche interessanti - proseguono le Rsu -. A queste persone va il più sincero ringraziamento per questa nuova ripartenza. Va detto chiaramente che non saremmo mai arrivati a questo punto senza il lavoro dell'assessore Donazzan e nel Ministro D'Incà. Si è lavorato in modo coeso, orientati all'obiettivo rispetto al quale i distinguo e le diverse posizioni sono state riportate a una sintesi sempre unitaria e di grande sinergia con il Mise e la Regione, convinti che le sfide imposte dall'attuale dimensione internazionale delle imprese e delle multinazionali lascino poco spazio ad iniziative disorganizzate e disomogenee. Per questi motivi oggi, insieme all'entusiasmo legato alla ripartenza, c'è un sentimento buono e sincero che va evidenziato: è la riconoscenza. Grazie ancora, anche ai tanti meno noti ma non per questo meno importanti che hanno messo a disposizione le loro competenze e le loro professionalità. Adesso riportiamo il più in alto possibile Ceramica Dolomite».



 

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Il Gazzettino