BORGO VABELLUNA - Dalle rsu dello stabilimento di Trichiana entusiasmo e riconoscenza per il progetto Ceramica Dolomite. Grazie alla cordata di imprenditori ed al tessuto politico e sociale ora il sogno di Ceramica Dolomiti può ripartire, con l'obiettivo di sfondare nel mercato. Una realtà che nasce «decenni fa da un'idea e da una spinta imprenditoriale enfatizzata dai fondi arrivati dopo la tragedia del Vajont. Allo stesso modo, il passaggio alla Ideal Standard è fortemente voluto da una società che arriva a pagare sette volte il valore dell'azienda di Trichiana pur di portarsi in seno un competitor che stava acquisendo inesorabilmente quote di mercato.
Un contesto che poi è mutato, con i margini per le imprese che risultano sempre più bassi e la decisione degli imprenditori di delocalizzare. «Questa è quindi una fase nuova e diversa per lo stabilimento di Trichiana - proseguono i delegati -, in cui alla spinta imprenditoriale si è sostituita una caparbia volontà dei lavoratori e delle lavoratrici interessati a non disperdere un patrimonio industriale che è parte della storia dello stesso territorio in cui questo si colloca. E la scelta è stata vincente in quanto poi si è trovato in Leonardo Del Vecchio, Enrico Marchi, Luigi Rossi Luciani e Bruno Zago «degli imprenditori che hanno voluto credere a questo saper fare e a delle dinamiche a livello globale che inducono a pensare all'opportunità di catene del valore in forte riposizionamento e in un mercato con dinamiche interessanti - proseguono le Rsu -. A queste persone va il più sincero ringraziamento per questa nuova ripartenza. Va detto chiaramente che non saremmo mai arrivati a questo punto senza il lavoro dell'assessore Donazzan e nel Ministro D'Incà. Si è lavorato in modo coeso, orientati all'obiettivo rispetto al quale i distinguo e le diverse posizioni sono state riportate a una sintesi sempre unitaria e di grande sinergia con il Mise e la Regione, convinti che le sfide imposte dall'attuale dimensione internazionale delle imprese e delle multinazionali lascino poco spazio ad iniziative disorganizzate e disomogenee. Per questi motivi oggi, insieme all'entusiasmo legato alla ripartenza, c'è un sentimento buono e sincero che va evidenziato: è la riconoscenza. Grazie ancora, anche ai tanti meno noti ma non per questo meno importanti che hanno messo a disposizione le loro competenze e le loro professionalità. Adesso riportiamo il più in alto possibile Ceramica Dolomite».
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