Centro migranti vicino al b&b: «In arrivo 40 profughi, per noi è la rovina»

Villa Anconetta vive la difficile convivenza con il vicino centro migranti
LOREO - L'arrivo il 4 giugno di 40 migranti a Retinella di Loreo è una questione che interessa da vicino Bartolomeo Amidei, già sindaco e senatore, che a...

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LOREO - L'arrivo il 4 giugno di 40 migranti a Retinella di Loreo è una questione che interessa da vicino Bartolomeo Amidei, già sindaco e senatore, che a pochi passi dal residence in cui arriveranno i richiedenti asilo gestisce col fratello il b&b Villa Anconetta in un edificio del 1500. Il suo timore è che, come accaduto in precedenza a partire dal 2015, la prossimità tra le due realtà possa influire negativamente sul turismo

«Parlo come imprenditore di un'attività agrituristica che per tre anni ha pagato a caro prezzo il fatto di avere a 7 metri lineari dalla propria struttura turistica un centro per migranti con circa 70 persone che oggi tornerà ad ospitarne altre. La prima domanda è: come mai il Governo, attraverso il Prefetto di Rovigo e il sindaco, quindi le istituzioni, nulla fa per salvaguardare un'attività nata nel territorio con lo scopo di creare economia e cultura? Questa struttura sarà a breve anche fattoria didattica ma sembra che nulla importi, anzi pare quasi si voglia penalizzarla. Non c'entrano nulla ragioni di carattere razziale, questa è una fotografia della situazione che noi abbiamo pagato quando il turista vedendo questo centro di accoglienza non è sceso dall'auto e se ne è andato pur avendo già prenotato, è successo anche questo».
ATTIVITÀ PENALIZZATA

«Nel 2018 mi lamentai con una lettera, esponendo queste difficoltà al precedente Prefetto Enrico Caterino che, con grande sensibilità e capacità, capì il problema e lo risolse», commenta Amidei. La preoccupazione dell'imprenditore loredano, dopo il periodo di emergenza sanitaria, è che oggi la stagione possa risentire ulteriormente delle permanenze turistiche. «Non basta solo il Covid a nuocere alle attività chiude Amidei -, ci vogliono anche le istituzioni: governo, prefettura e amministrazione che giustifica in forma pilatesca la scelta del Prefetto. Una situazione come quella che stiamo vivendo noi qui, dove a pochi metri da un centro turistico c'è l'accoglienza dei profughi, è unica nel Veneto e in Italia. È una logica di rispetto: semplicemente non dovrebbe esserci, anche le famiglie vicine sono in difficoltà. Stavolta, man mano che riceverò le disdette a causa di questa presenza, le porterò sul tavolo del sindaco e del Prefetto. Oltretutto io penso di pagare un prezzo politico per la mia esperienza pregressa come parlamentare e come sindaco. Bagnoli e Cona, con centinaia di profughi, oggi non ne hanno neanche uno, noi qui invece siamo abbandonati a noi stessi: è possibile che siamo l'unico comune in zona ad averli?». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino