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CHIOGGIA - «In due anni abbiamo perso tutto: prima la scuola materna, poi l'ufficio postale e ora anche il medico di base». Guido Mantovan è l'ex presidente del Comitato cittadino di Cavanella d'Adige. Da pochi giorni ha passato le consegne al compaesano Maurizio Bergo, di cui è diventato il vice ed entrambi sono preoccupati per la vivibilità della loro frazione. Cavanella non è mai stata un grosso centro: conta circa 300 abitanti e la maggior parte sono anziani. La chiusura della materna (statale, tra l'altro), due anni fa, è stata una specie di spartiacque. «Prima era venuto meno il trasporto scolastico, poi si era cominciato a parlare di chiusura della mensa. Alla fine hanno chiuso la scuola».
ISTRUZIONE
Ora i bambini di Cavanella si spartiscono tra Sant'Anna e Rosolina, in base alle esigenze lavorative dei genitori.
SANITA'
«Ho aperto l'ambulatorio a Cavanella nel 1991 dice la dottoressa ci ho passato metà della mia vita e ho un rapporto di affetto con gli abitanti. Ma, dopo due anni di Covid, non ce la faccio più a reggere fisicamente i ritmi di tre ambulatori (gli altri due a Sant'Anna e Sottomarina, ndr)». Fino a quando ha potuto la dottoressa Zennaro ha tenuto aperto l'ambulatorio, nonostante fosse, economicamente, in deficit. «Con 150 assistiti non si pagano le spese di affitto, utenze, pulizie, ecc. Ma non avrei cambiato, se ce l'avessi fatta» dice. Ora chi abita a Cavanella deve recarsi a Sant'Anna dove la dottoressa ha preso, l'anno scorso, un ambulatorio più grande, vicino alla fermata del bus. Ma per gli anziani della frazione è, comunque, un problema: «Dobbiamo recarci a Sant'Anna sia per le Poste che per il medico ma questi servizi si affacciano entrambi sulla Romea e c'è il problema del parcheggio. I trasporti pubblici sono poco frequenti e, per gli anziani, che faticano anche con il telefono e internet, è davvero un grosso problema».
Nessuno fa colpe alla dottoressa che, anzi, tutti stimano e ringraziano per il suo lavoro, ma l'idea che la frazione stia scomparendo non è facile da accettare. In teoria alcuni servizi pubblici, o di pubblica utilità, potrebbero trovare posto a Corte Salasco ma anche di questo «si era parlato con la precedente amministrazione, soprattutto per la ricollocazione dell'ufficio postale (non c'era ancora il problema del medico, ndr) ma poi abbiamo perso il filo del discorso e non sappiamo più a che punto è». A breve Comitato cittadino scriverà all'Ulss per chiedere se sia possibile avere di nuovo il medico di base in paese. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino