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VENEZIA - Un generale della Guardia di finanza. Il superman delle strade del Veneto. Un ex presidente del Corecom. E due donne che però non hanno i documenti in regola. È l'esito dell'istruttoria compiuta dagli uffici del consiglio regionale del Veneto sulle nuove domande degli aspiranti amministratori di Cav, la società mista, Regione e Anas, che gestisce il Passante autostradale di Mestre e che dovrebbe diventare il perno di una holding autostradale del Nordest. Su 15 autocandidature, solo 2 sono risultate idonee mentre altre altre 4 hanno prescrizioni. Nomi che vanno ad aggiungersi ai 14 già vagliati la scorsa primavera. Ma non è detto che tra questi 20 salti fuori il nuovo presidente di Cav: i consiglieri regionali hanno infatti la possibilità di presentare ulteriori proposte. E pare si continui, ancora, a cercare una donna.
LA PRIMA SELEZIONE
Il consiglio di amministrazione di Concessioni Autostradali Venete deve essere rinnovato. Tre componenti spettano alla Regione, due ad Anas.
LA SECONDA SELEZIONE
Complice una domanda sparita, non protocollata, e poi ritrovata (e comunque risultata non ammissibile), temendo ricorsi e carte bollate lo scorso giugno sono stati riaperti i termini. Il secondo avviso ha visto 15 nuovi aspiranti amministratori di Cav. Nove autocandidature sono state però respinte per mancanza dei requisiti richiesti. I papabili - da aggiungersi ai precedenti 14 - sono sicuramente 2, entrambi padovani: l'avvocato ed ex presidente del Corecom Alberto Cartia, 77 anni e l'ingegnere di Carmignano del Brenta Paolo Botton, 62 anni. Ha i requisiti anche il generale della Guardia di finanza Giovanni Mainolfi, ma per la sola carica di consigliere: per diventare presidente di Cav dovrebbe rimuovere l'incompatibilità del suo grado, in pratica lasciare il vertice delle Fiamme gialle o, più semplicemente, andare in pensione. Analoga situazione per Silvano Vernizzi, l'ingegnere del Passante, oggi al vertice di Veneto Strade: può fare il consigliere di Cav e potrebbe anche fare il presidente, ma solo dal 1° maggio 2023 e lasciando l'incarico di direttore generale di Veneto Strade. Poi ci sono due donne, ma entrambe - la vicentina Caterina Bazzan e la milanese Elisabetta Tromellini - con i documenti non in regola (e non si capisce se possano rimediare). Ci saranno altri nomi? Forse sì: i consiglieri possono presentare ulteriori proposte entro lunedì. Cav, la saga continua.
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Il Gazzettino