VENEZIA - La parola d'ordine è trasparenza affiancata dalla volontà di fare una squadra di persone competenti e di qualità tecnica e morale per ricostruire una città,...
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La città, commissariata dopo le dimissioni del sindaco Giorgio Orsoni, finito nell'inchiesta Mose, andrà al voto a maggio. «Per risollevare questa città - ha detto Casson - finita sotto le macerie, si sarebbe dovuto votare prima ma è inutile recriminare, intanto il Pd ha presentato il programma ed io ho atteso questo passo. Ora lo possiamo sviluppare assieme a tutti per creare una coalizione forte che venga riconosciuta dai cittadini e fatta con persone che si dedichino con amore a Venezia».
«Venezia è una città complessa - ha proseguito - per questo la nostra idea deve essere quella di sindaco ed assessori a tempo pieno con l'appoggio di una coalizione che deve essere aperta perché il Pd non può chiudersi in sè stesso specie dopo l'accaduto. Più forte sarà la coalizione - ha insistito - e più forte sarà il contrasto a chi vuole mettere le mani sulla città. La strada è lunga e complicata, ma io accetto la sfida perché credo che siamo pronti a superare qualsiasi sfida come in senato abbiamo ottenuto un progetto di Legge speciale condiviso da tutti così come la mozione sul passaggio delle Grandi navi».
Sulla sua precedente esperienza da candidato sindaco 10 anni fa, battuto da Massimo Cacciari, Casson ha concluso dicendo che «con il tempo cambiano le cose e le persone ma anche la loro testa e ciò è avvenuto anche per me». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino