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TREVISO - «È un incidente diplomatico che in questo momento sicuramente si doveva evitare, vista la gravità della guerra e vista, in particolare, la gravità della crisi alimentare». Gianantonio Da Re, eurodeputato trevigiano della Lega, già guida del partito a livello veneto, entra nel dibattito che divide la Lega sul programmato viaggio a Mosca di Matteo Salvini e boccia senza mezzi termini l'idea cullata dal segretario di volare nella capitale russa, con l'obiettivo di agevolare il difficile processo di pace in Ucraina. Non solo, Da Re approfitta di questo «incidente diplomatico» per chiedere il congresso del partito. Cioè l'occasione nella quale la base del Carroccio potrebbe mettere in discussione l'attuale leadership del partito.
IL METODO
Sul caso Russia, la critica di Da Re a Salvini non è tanto nel merito, quanto nel metodo. Ma in politica, si sa, la forma è anche sostanza. «Dare un contributo per la pace non è mai sbagliato chiarisce Da Re . Quella di Salvini è stata una presa di posizione lodevole nei principi e nelle finalità, ma senza dubbio avrebbe dovuto essere concordata».
IL CAMBIO
Negli ultimi giorni diversi esponenti di primo piano della Lega, non ultimo Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, hanno preso le distanze dalla volontà di Salvini di incontrare direttamente Putin, senza coinvolgere il governo. Il premier Mario Draghi non ha calcato la mano su quello che più di qualcuno ha interpretato come un tentativo di bypassare il governo, senza però rinunciare a un richiamo alla trasparenza. Alla luce di tutto questo, è possibile intravedere cambi in tempi rapidi alla guida del Carroccio? Da Re non parla direttamente della necessità di un cambio al vertice. Ma auspica che si arrivi quanto prima all'appuntamento dedicato alla scelta del segretario. Cioè al congresso. «I congressi conclude sono fatti proprio per questo. Salvini oggi è il segretario eletto. Ha tutto il diritto di esserlo. E si muove come tale. Quel che è certo è che la Lega sta attendendo i congressi. Si devono fare. In parte si sta iniziando, perché le sezioni hanno cominciato a rieleggere i propri segretari. È un percorso lungo e lento. Ma spero che ce la faremo».
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Il Gazzettino