ROVIGO - Il virus africano della febbre del Nilo (West Nile Virus) continua a colpire nel Veneto. In pochi giorni, è questo il quinto caso confermato in Veneto, a un...
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Dei casi che nel breve periodo si sono manifestati sul territorio, quattro sono encefaliti, forme neuroinvasive più gravi, e una febbre da infezione virale, di lieve entità.
L'epidemia in corso nel Veneto preoccupa, anche perché si tratta di un'epidemia "nascosta": il 90% delle persone infettate non mostra infatti alcun sintomo, quindi le forme più gravi, quelle che risultano dai pazienti ricoverati in ospedale, sono la punta dell'iceberg dell'epidemia, che è controllabile soltanto attraverso massicce campagne di disinfestazione per ridurre le popolazioni di zanzare.
Secondo gli esperti, esattamente come per il ritorno della malaria, non vi sarebbe alcuna relazione tra il grande flusso di immigrati africani che ha interessato il Nord Italia e la diffusione del virus africano della febbre del Nilo, che sarebbe favorita dal cambiamento climatico. Tuttavia molti fanno notare la coincidenza tra l'area interessata dall'epidemia di febbre del Nilo nel Veneto e la zona - il Polesine e la zona Sud della provincia di Venezia, proprio quella di Cavarzere, dove si sono registrati vari casi - dove insiste uno dei maggiori centri italiani di ospitalità agli immigrati. E l'allarme si diffonde.
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Il Gazzettino