Febbre del Nilo, in Polesine è epidemia: quinto caso, è grave Gli esperti assicurano: gli immigrati non c'entrano. Ma è allarme

Febbre del Nilo, in Polesine è epidemia: quinto caso, è grave Gli esperti assicurano: gli immigrati non c'entrano. Ma è allarme
ROVIGO - Il virus africano della febbre del Nilo (West Nile Virus) continua a colpire nel Veneto. In pochi giorni, è questo il quinto caso confermato in Veneto, a un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROVIGO - Il virus africano della febbre del Nilo (West Nile Virus) continua a colpire nel Veneto. In pochi giorni, è questo il quinto caso confermato in Veneto, a un paziente di 70 anni di Cavarzere, ricoverato all'Ospedale di Rovigo. L'uomo - riferisce l'Ulss5 Polesana - versa in condizioni «mediamente gravi».


Dei casi che nel breve periodo si sono manifestati sul territorio, quattro sono encefaliti, forme neuroinvasive più gravi, e una febbre da infezione virale, di lieve entità. Per l'azienda sanitaria il virus «grazie alla intensa proliferazione delle zanzare sta interessando tutto il nostro territorio e quindi, potenzialmente, potrebbero crescere quest'anno molti casi di infezione umana».


L'epidemia in corso nel Veneto preoccupa, anche perché si tratta di un'epidemia "nascosta": il 90% delle persone infettate non mostra infatti alcun sintomo, quindi le forme più gravi, quelle che risultano dai pazienti ricoverati in ospedale, sono la punta dell'iceberg dell'epidemia, che è controllabile soltanto attraverso massicce campagne di disinfestazione per ridurre le popolazioni di zanzare.

Secondo gli esperti, esattamente come per il ritorno della malaria, non vi sarebbe alcuna relazione tra il grande flusso di immigrati africani che ha interessato il Nord Italia e la diffusione del virus africano della febbre del Nilo, che sarebbe favorita dal cambiamento climatico. Tuttavia molti fanno notare la coincidenza tra l'area interessata dall'epidemia di febbre del Nilo nel Veneto e la zona - il Polesine e la zona Sud della provincia di Venezia, proprio quella di Cavarzere, dove si sono registrati vari casi - dove insiste uno dei maggiori centri italiani di ospitalità agli immigrati. E l'allarme si diffonde.

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino