BELLUNO - «Eravamo guerrieri, quindi stupravamo, rapinavamo, rubavamo. Questo come la nostra mentalità, aveva anche lo scopo di legarci tra noi, personaggi...
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L’INCONTRO «Incontrai questo Francesco Narducci e Stefano D. L., che erano più addentro a queste storie massoniche e mi dissero: “Se riusciamo prendiamo una vergine, sarebbe l’ideale per la cerimonia e facciamo un’iniziazione di massa. Gianni Guido - prosegue Izzo - era in vacanza a Cortina, già aveva fatto due o tre mesi lì. Mi dicono che ha conosciuto una ragazza vergine. Era perfetta in quanto vergine, tontolona, insomma, molto semplice da... Era di Pordenone, aveva 17-18 anni». «E come la rapiscono?
Le ha detto se c’era stato qualche approccio precedente con questa ragazza», chiede il procuratore. «Questa ragazza con Gianni si era vista qualche volta. Credo che non sia successo...ecco se intendiamo un approccio di sesso, credo di no. Però che si erano conosciuti, che Gianni l’aveva un po’ corteggiata, insomma, a modo suo. Gianni era un bellissimo ragazzo, tra l’altro...Aveva la casa a Cortina. Diciamo che è una famiglia...il padre era il numero due della Banca nazionale del lavoro e la mamma un’armatrice. Era gente ricca insomma». Gianni Guido dà un appuntamento a Rossella, quel pomeriggio a Tai, con la scusa di fare delle fotografie, così dice Izzo, che prosegue: «Lei è salita tranquilla in macchina, senza insospettirsi, con la scusa che doveva andare a fare delle foto.
IL RAPIMENTO «Mi hanno raccontato che sono riusciti a farla salire senza problemi.
Il Gazzettino