Corte dei Conti, stangata al Casinò di Venezia: deve dare 28 milioni al Comune

Corte dei Conti, stangata al Casinò di Venezia: deve dare 28 milioni al Comune
VENEZIA - La società che nel 2012 gestiva il Casinò di Venezia per conto del Comune, la Casinò municipale di Venezia spa (Cmv) deve versare oltre 28 milioni...

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VENEZIA - La società che nel 2012 gestiva il Casinò di Venezia per conto del Comune, la Casinò municipale di Venezia spa (Cmv) deve versare oltre 28 milioni di euro a Ca' Farsetti, somma relativa agli incassi dei mesi di luglio, agosto e settembre, il cui pagamento fu sospeso, su accordo con il Comune (azionista al 100 per cento), per le difficoltà nelle quali versava la casa da gioco, in quel periodo in fase di ristrutturazione, e poi passata a Casinò di Venezia gioco spa .


Lo ha stabilito la Corte dei conti del Veneto con la sentenza numero 9 del 2019, nella quale spiega che la convenzione in vigore all'epoca obbligava la Cvm a versare gli incassi al Comune entro quattro mesi e, trattandosi di somme riscosse a titolo di tributi, non c'è accordo che tenga: quelle somme vanno corrisposte, con tanto di interessi. I giudici erariali hanno anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura regionale «per l'accertamento di eventuali ulteriori profili di danno» che potrebbero essere contestati a manager, dirigenti e amministratori in carica all'epoca. Il provvedimento firmato dal collegio presieduto da Carlo Greco è stato notificato venerdì all'amministrazione comunale guidata da Luigi Brugnaro (nel 2012 sindaco era Giorgio Orsoni) la quale ha  dato incarico ai suoi legali di studiare il caso e verificare se vi sia margine per proporre ricorso.
L'ASSESSOREL'assessore al Bilancio, Michele Zuin, non nasconde la preoccupazione: «Potenzialmente è una situazione ad alta criticità, ma non mi fascio la testa preventivamente. Ovviamente eravamo a conoscenza di questo debito, regolarmente annotato nei bilanci, e che certamente va onorato. Si tratta di un debito fatto in anni in cui l'allora amministrazione chiedeva al Casinò di garantire molti più soldi di quelli che riusciva effettivamente a guadagnare e pertanto si è arrivati ad un punto in cui il Comune ha sospeso il pagamento di un trimestre, per evitare uno stato di crisi. Stavamo già pensando a come far rientrare quelle somme nelle casse di Ca' Farsetti, ora che finalmente i conti della casa da gioco sono tornati in attivo. Dovremo definire le modalità».

CONDANNATA ANCHE AVMSu una questione analoga, la Corte dei conti ha emesso una sentenza di condanna anche nei confronti di l'Azienda veneziana della mobilità spa (Avm), per aver ritardato di mesi, nel 2012, il versamento al Comune delle somme riscosse per l'accesso dei bus turistici alla zona Ztl: la società dovrà pagare a Ca' Farsetti gli interessi relativi a quel ritardo. Anche in questo caso il mancato pagamento entro i termini stabiliti dalla convenzione in vigore era stato frutto di un accordo con il Comune, che aveva consentito ad Avm - gestore di altri servizi per la collettività - di andare in compensazione con somme di cui aveva diritto. Ma per i giudici erariali ciò non è possibile: gli enti riscossori devono versare il dovuto nei termini stabiliti dalla convenzione, la quale prevedeva, per ogni giorno di ritardo, l'addebito di una penale di 100 euro, mai richiesta ad Avm. La mancata comminazione della penale potrebbe essere oggetto di un eventuale giudizio di responsabilità a carico degli amministratori comunali dell'epoca. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino