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BELLUNO - La direttiva europea sulle ristrutturazioni obbligatorie delle abitazioni per l'adeguamento energetico non convince Dario Scopel, membro del direttivo nazionale dell'Anpci, l'Associazione dei piccoli Comuni d'Italia. «Quella che si sta prospettando in sede europea è una vera e propria follia le parole di Scopel -, che rischia di mettere in ginocchio larga parte delle famiglie bellunesi, che si sono costruite la casa con anni di sacrifici e di lavoro, spesso dovendo anche emigrare». Non usa mezzi termini Dario Scopel, sindaco di Seren del Grappa e membro Anpci, nel commentare le anticipazioni che riguardano la direttiva europea in discussione in questi giorni che prevederebbe, allo stato attuale, l'obbligo di pesanti interventi strutturali di adeguamento energetico su tutto il patrimonio immobiliare esistente entro il 2030.
«Se la finalità può essere, solo in linea teorica e generale, comprensibile, l'applicazione rischia di tramutarsi nell'ennesimo provvedimento-capestro che va a penalizzare, una volta di più, le fasce della popolazione più deboli - commenta Scopel, che aggiunge -.
«Quali effetti si possono facilmente immaginare se uno scenario del genere si innescassero gli obblighi paventati dalla nuova direttiva europea (abbandono degli immobili, ulteriore accelerazione dello spopolamento, desertificazione dei centri abitati nelle terre alte, )? La politica tutta si muova immediatamente a ogni livello (nazionale, regionale e provinciale) per stoppare questo autentico scempio», conclude Scopel.
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