Lo scorso anno la riforma dell'edilizia residenziale pubblica del Veneto era stata approvata con lo scopo di porre fine alle molte storture della normativa precedente, come...
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LE CIFREIl problema è che, in base a questo algoritmo, il canone medio mensile con la nuova normativa regionale supererà i 400 euro, superiore di 256 euro rispetto all'affitto medio precedente: il 270 per cento in più. A Venezia, su circa 5mila alloggi di proprietà comunale (2mila nella città storica e nelle isole, il resto nella terraferma) i canoni forniti dalla Regione sono maggiori a quelli attuali in 3.937 casi, con una media di incremento di 190 euro. Gli assegnatari con Isee maggiore di 20mila euro sono 785: 427 a Venezia e isole, 333 in terraferma. Per questi si profilano aumenti pesanti (più 325 per cento), quindi anche 800 euro al mese e la prospettiva di doversi cercare una nuova casa e il rischio di un nuovo grande esodo da Venezia. La nuova legge prevede un termine di due anni per rimettere in ordine l'Isee o lasciare l'alloggio. L'Ater ha a Venezia e isole circa 2.400 alloggi, che arrivano a 15mila se si considera il resto del territorio comunale e la città metropolitana.
Al momento Ater e Comune hanno recapitato l'allarme rosso alla Regione, chiedendo che il sistema venga rivisitato e tarato e per questo non sono stati ancora inviati agli inquilini i bollettini di gennaio. O meglio, saranno spediti i bollettini con gli stessi importi del 2018 salvo rettifica spiegando con una lettera la questione e auspicando che la soluzione arrivi quanto prima. La Regione, come affermato dall'assessore Manuela Lanzarin (l'intervista qui sotto), ha spiegato che si è trattato di un errore e non ci saranno stangate. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino