Asso di picche, Valter e Santiago aprono la via sulla cascata di ghiaccio del Nevegal

Asso di picche
BELLUNO - Asso di picche. È questo il nome della via che l'alpinista Valter Salvadori ha aperto lo scorso inverno insieme all'amico Santiago Padros. Una cascata di...

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BELLUNO - Asso di picche. È questo il nome della via che l'alpinista Valter Salvadori ha aperto lo scorso inverno insieme all'amico Santiago Padros. Una cascata di ghiaccio nel cuore dell'Alpe del Nevegal: «Una via molto speciale, bella, difficile, perfetta in tutti i suoi sensi, magia pura, natura unica», come la descrive Salvadori. Una nuova «perla» per gli appassionati di montagna e una nuova possibilità per far conoscere il Colle bellunese e le sue bellezze anche al di fuori dei confini provinciali. Di «Asso di picche» ne hanno parlato infatti riviste prestigiose quali Mountain, che gli appassionati di montagna conoscono bene; ma, nel bellunese, l'esistenza di questa stupenda via invernale è ancora sconosciuta ai più. Per questo motivo se ne parlerà stasera, 5 agosto, proprio in Nevegal, presso l'albergo Miari (alle 20.45). La serata, che ha per sottotitolo «complicità di avventure», muoverà proprio dal racconto dei due alpinisti e dalla loro esperienza: un'occasione per presentare l'itinerario e spiegarne tutti i segreti. Un'anteprima su cosa sarà la serata la dà lo stesso Salvadori, che racconta come abbia scoperto per caso questa bellezza nascosta e di come sia stato amore a prima vista: «In inverno sono addetto agli impianti di risalita e tutti i giorni risalgo le piste con le pelli», racconta Salvadori. «Ho la fortuna di potermi guardare sempre attorno e ammirare paesaggi incantevoli; così, un giorno, ho notato una cascata di ghiaccio su una parete di cui non mi ero mai accorto. Per tre inverni l'ho tenuta d'occhio, ma non ci sono mai state le condizioni perché questa cascata si formasse del tutto: o rimaneva distinta in tronconi oppure si formava troppo tardi, verso febbraio, quando il sole la riscaldava troppo». Lo scorso inverno, invece, le condizioni climatiche più rigide la fanno apparire in tutta la sua grandezza già ai primi di gennaio. Così Salvadori decide di aprire la nuova via; e di dedicarla all'amico Padros, esperta guida alpina: lui che è un vero asso delle «picche» (le piccozze, in gergo).

«Quella di «Asso di picche» è un'altra bellezza nascosta del Colle bellunese, che potrebbe attirare la curiosità dei molti appassionati di alpinismo invernale», sostengono gli organizzatori: «una possibilità da valorizzare, includendola nel contesto dei percorsi cari a Dino Buzzati». Altrettanta curiosità potrebbe suscitare la seconda iniziativa proposta dal gruppo: martedì 9, sempre all'albergo Miari e sempre alle 20.45, un secondo incontro per raccontare la curiosa storia dell'«occhio di San Mamante», la scultura che si può ammirare nell'omonima valle.
 

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Il Gazzettino