CASIER - Il suo club autorizza il “rompete le righe” e lei torna a casa dopo 18 ore di viaggio, appena prima della nuova stretta governativa sugli spostamenti....
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Un tempismo provvidenziale, visto che subito dopo sono usciti i nuovi provvedimenti governativi che non autorizzano più gli spostamenti tra Comuni se non per urgenze comprovate. In quel momento, però, Donà era già in viaggio verso casa: «Abbiamo deciso tutto in poche ore. Io e le mie compagne di squadra Elisa Manzano, friulana, e Serena Moneta, lombarda, siamo ripartite ognuna a bordo della propria auto a mezzanotte tra sabato e domenica - racconta la schiacciatrice trevigiana - volevamo prendere il traghetto delle 5.40 del mattino a Messina, e temendo di trovare code siamo arrivate agli imbarchi tre ore prima. Lì il personale ci ha misurato la febbre, poi abbiamo attraversato lo Stretto e una volta sbarcate in Calabria abbiamo guidato per circa 1.500 chilometri, ognuna con l’auto strapiena di effetti personali. E io avevo anche il mio cane Spank, bravissimo a sopportare il viaggio. Non abbiamo praticamente mai dormito, neanche in traghetto perché il mare era mosso. Siamo andate avanti a forza di bevande energetiche. Da Ferrara in su, in autostrada non c’erano altre auto oltre alla mia, e neanche dopo che sono uscita al casello di Preganziol poco prima delle 18. In Sicilia fino a sabato si vedeva ancora gente in giro per le città, siamo state catapultate in una nuova realtà. Adesso sono a casa mia in isolamento volontario, per precauzione”.
Donà ad Aragona si è costruita mascherine artigianali usando pezzi di stoffa ed elastici dei pantaloncini da allenamento e carta asciugatutto (“lì non riuscivo a trovare neanche i guanti monouso”). Ora potrà riposarsi a casa.
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Il Gazzettino