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PORDENONE - Ancora i "maledetti" lavori. Slitta almeno fino all'inizio dell'estate la tanto attesa riapertura della Rsa di Pordenone, che troverà il suo spazio negli ambienti di Casa Serena. La conferma arriva direttamente dai vertici della struttura. La prima data, comunicata dalla presidenza dell'Asp Umberto I, parlava di marzo-aprile. Il terzo mese dell'anno è ormai alle battute finali, ma il presidio sanitario per le cure intermedie non potrà aprire nemmeno ad aprile.
I DETTAGLI
Sono ancora i ritardi legati ai lavori in corso e al particolare momento che sta vivendo il comparto dell'edilizia, a rallentare la riapertura della Rsa pordenonese, presidio fondamentale in attesa del nuovo maxi-polo che sorgerà al posto dei vecchi padiglioni dell'ospedale Santa Maria degli Angeli.
IL FUTURO
La Rsa di Pordenone è stata chiusa nell'agosto del 2021 e da quel giorno il capoluogo della provincia è rimasto senza una struttura dedicata alle cure intermedie. Si era ancora in epoca Covid e i pazienti si sono dovuti rivolgere ai centri di Roveredo, Sacile (a sprazzi, fino alla recente riapertura), Maniago (per i positivi, fino a poco tempo fa), San Vito e Azzano Decimo. La residenza sanitaria assistita del primo piano di Casa Serena avrà a disposizione tra i ventidue e i ventiquattro posti letto, mentre la struttura attiva fino all'agosto del 2021 ne aveva a disposizione solamente diciotto. A questi, poi, si dovranno aggiungere i posti dedicati alla sperimentazione relativa all'ospedale di comunità, previsto dalla riforma sanitaria. E infine, come anticipato, i tre-quattro posti riservati ai pazienti che purtroppo si trovano in stato vegetativo. Un servizio più che mai necessario, viste le difficoltà dell'assistenza domestica in questi casi particolari e gravi. Intanto di recente la Regione ha disposto l'aggiornamento dei valori tariffari per le prestazioni erogate nelle Residenze sanitarie assistenziali comprende le seguenti fasce: si passa a 124 euro per giornata di degenza corrispondente al livello di assistenza di base; 150 euro, invece, per giornata di degenza corrispondente al livello di assistenza medio; infine 160 euro per giornata di degenza corrispondente al livello di assistenza riabilitativo. Secondo i primi calcoli, l'aumento delle tariffe deciso per l'anno in corso su tutto il territorio regionale raggiunge il 10 per cento rispetto all'anno scorso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino