PADOVA - Irruzione numero 14. Tante ne conta la famiglia di Lucia Zago e Paolo Marangon, ex mobiliere, nell'abitazione di via Gramsci 8 in zona stazione, che apparteneva ai...
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Sul posto sono intervenuti gli agenti della Mobile, delle Volanti, il gruppo cinofilo e quelli del reparto prevenzione crimine. All'interno dell'abitazione sono stati sequestrati 7,5 grammi di cocaina, 21 grammi di eroina e 6,90 di hashish. I cinque cittadini tunisini, irregolari, senza documenti e già noti alle forze dell'ordine, sono stati tutti denunciati per concorso in spaccio di cocaina mentre il 18enne è stato denunciato per spaccio di eroina ed hashish.
Sembra che per fare dell'abitazione dei Marangon il proprio rifugio, il quintetto abbia praticato un foro nel muro al piano terra della casa.
I PRECEDENTI
Dopo l'ultima irruzione, avvenuta nel novembre del 2014, i proprietari esasperati dalle continue invasioni avevano fatto sigillare porte e finestre. Cosa che sembrava finalmente aver messo al sicuro la casa di via Gramsci ma che, evidentemente a distanza di qualche anno, non ha scoraggiato il gruppo di tunisini. L'ultima occupazione era stata quella che aveva fatto decidere al proprietario di apporre i sigilli. In casa si erano insediati quattro romeni che avevano rovistato tra i pochi mobili rimasti scoperchiando perfino la caldaia in cerca di denaro e oggetti di valore. La famiglia però, con l'occupazione precedente, avvenuta solo 3 mesi prima, aveva deciso di svuotare completamente l'abitazione lasciando solo materassi nel garage che gli intrusi avevano portato in soggiorno insieme a cuscini di vecchie poltrone e coperte, realizzando una sorta di dormitorio, e pochi mobili che il gruppo aveva utilizzato per sistemarsi.
In quell'occasione il proprietario aveva deciso di rinforzare la casa installando porte di sicurezza e saracinesche alla finestre e alle porte delle terrazze. Nonostante non sia abitata, la casa di via Gramsci è stata chiusa dopo la morte della suocera di Paolo Marangon nel 2009. Non è abbandonata, la famiglia infatti vi si reca molto spesso, cura il grande giardino e si occupa di tutte le manutenzioni necessarie anche quelle dovute ai danni provocati dalle ripetute occupazioni. Via via sono stati sostituiti, ad esempio, i rubinetti divelti da un gruppo di occupanti e sistemate le porte. Una situazione quella che si è ripresentata ieri mattina, che sembrava ormai un ricordo lontano ma che purtroppo invece ha fatto ripiombare i proprietari nell'incubo vissuto per troppi anni.
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Il Gazzettino