«Troppi ospiti e non autosufficienti», il sindaco ordina di evacuare la casa di riposo di Alano

Sgomberata la casa di riposo di Alano
ALANO DI PIAVE - «Sgomberate subito la casa di riposo». L’ordine è arrivato dal Comune, dopo che gli accertamenti di carabinieri e vigili del fuoco...

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ALANO DI PIAVE - «Sgomberate subito la casa di riposo». L’ordine è arrivato dal Comune, dopo che gli accertamenti di carabinieri e vigili del fuoco avevano evidenziato delle irregolarità nella “casa per ferie” di Colmirano, in comune di Alano di Piave. È una struttura autorizzata per ospitate persone autosufficienti, ma non solo ha accolto anche anziani non autosufficienti, ma anche è stato trovato un numero di persone più elevato di quello concesso. Il Comune di Alano di Piave oltre all’evacuazione ordina anche che siano ripristinate «le condizioni di cui al certificato di agibilità rilasciato».

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IL SOPRALLUOGO

Il 29 maggio scorso, dopo la richiesta del Comando carabinieri per la tutela della Salute (Nas) del 23 maggio, personale del Comando Provinciale dei vigili del fuoco hanno effettuato una visita tecnica nella struttura adibita ad attività denominata “casa per ferie”. La struttura, che si trova in via Conti Franzoia, al civico 2 ad Alano di Piave, è gestita da Maria Iavazzo di Napoli, legale rappresentante dell’istituto San Vincenzo – società cooperativa sociale. Il sopralluogo è stato eseguito alla presenza di personale dell’Ulss 1 Dolomiti e dei carabinieri. L’obiettivo era quello di verificare alcuni aspetti che ai Nas erano apparsi non a norma.

LE ANOMALIE

Come si legge nel testo dell’ordinanza emesso dal Comune di Alano di Piave, «al momento del sopralluogo la struttura ospitava 36 persone, prevalentemente anziani, molte delle quali non autosufficienti come rilevato dal personale medico intervenuto». Ed è proprio qui il nocciolo della questione e che ha portato la sindaca Bogana a emanare l’ordinanza di immediato sgombero degli ospiti della struttura. Continuando a leggere il testo dell’ordinanza infatti emerge che «l’attività, come emerso dal sopralluogo, presenta numero e tipologia di ospiti differenti rispetto a quanto prospettato nella documentazione di progetto, presentato il 26 maggio del 2010 al Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Belluno». In tale documento infatti veniva dichiarato che l’istituto avrebbe provveduto alla ristrutturazione di un ex albergo con l’obiettivo di adibirlo a struttura residenziale per anziani autosufficienti configurando l’attività di “casa per ferie”. Una struttura quindi dove persone che sono autosufficienti possono trovare ospitalità temporaneamente o a lungo termine e in cui possono ricevere cure specializzate in base alle proprie esigenze mediche. Un luogo dove poter stare magari durante le vacanze estive o dove vivere nel caso in cui un anziano si trovi a casa da solo e non se la senta per svariati motivi.

LE REGOLE

Il fatto che siano ospiti differenti rispetto a quanto dichiarato implica «una progettazione e una gestione in caso di emergenza assolutamente diverse, da approvarsi da parte del Comando provinciale vigili del fuoco di Belluno». È chiaro che, in caso di un incendio o di altro evento emergenziale, un conto è dover evacuare persone autosufficienti e un altro e dover gestire lo sgombero di persone che magari non sono in grado di camminare. Cambia la gestione, cambia il numero di personale necessario.

LO SGOMBERO

«Mancando tale approvazione non risulta possibile individuare delle misure che possano garantire la prosecuzione dell’attività nelle condizioni di sicurezza stabilite e prescritte dalle vigenti regole tecniche di prevenzione incendi», conclude il Comune. A fronte di ciò quindi, il sindaco ha emanato un’ordinanza in cui ordina «l’immediato sgombero degli ospiti al fine di riportare le condizioni allo stato autorizzativo». Tale ordine è rivolto alla legale rappresentante dell’istituto San Vincenzo, ossia Maria Iavazzo. Da quanto si apprende, le operazioni di trasferimento degli ospiti inizieranno nelle giornate di oggi e domani. Gli utenti più gravi saranno trasferiti in strutture dell’Ulss Dolomiti mentre gli altri in altre strutture del territorio che hanno disponibilità di posti. 

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Il Gazzettino