Casa in affitto a Venezia a 283 euro per il provveditore alle Opere pubbliche del Triveneto: ispezione del Demanio

Il provveditore Cinzia Zincone e la sua casa in affitto a Venezia
VENEZIA - Ispezione dell'Agenzia del demanio per la casa veneziana del provveditore alle Opere pubbliche del Triveneto, Cinzia Zincone, la donna che si occupa del Mose per...

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VENEZIA - Ispezione dell'Agenzia del demanio per la casa veneziana del provveditore alle Opere pubbliche del Triveneto, Cinzia Zincone, la donna che si occupa del Mose per conto del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile. L'alloggio di proprietà del Demanio - affittato a Zincone per 283 euro al mese - è finito al centro di uno dei controlli periodici organizzati dalla direzione regionale sui suoi beni, per verificarne il corretto utilizzo. Lei si difende: «Ho un contratto regolare e pago». L'ispezione è stata avviata su tutto il territorio nazionale per scovare eventuali usi impropri delle unità abitative da parte delle varie pubbliche amministrazioni. In servizio da tanti anni in laguna, ancor prima della nomina a provveditore sul finire del 2019, Zincone è di Roma e a Venezia ha giù vissuto in case del Demanio. In quella attuale risiede dall'estate del 2018. Si tratta di un alloggio che si affaccia sulla laguna a San Girolamo, zona non centralissima, a fianco di una darsena e di alcuni magazzini utilizzati dalla polizia lagunare. Tutt'altro che un contesto di lusso.


LA NOTA DIFENSIVA

In passato i provveditori avevano avuto case di servizio di ben altro tipo, con affaccio sul Canal Grande. Ma Zincone, dopo la promozione, aveva preferito restare a San Girolamo. L'ispezione ora appurerà se aveva diritto a quell'alloggio, se il contratto è corretto, verificando anche il versamento dei canoni. La normativa sul demanio è complessa e ci vorrà del tempo per chiudere il caso. Zincone ieri si è affidata a una nota di chiarimento smentendo di non avere alcun contratto: «Io ho scelto di non usufruire dell'alloggio sito in Riva del Vin destinato al Provveditore di Venezia. Si tratta di un alloggio di lusso nel quale hanno soggiornato gratuitamente tutti i miei predecessori. Ho optato, invece, per un piccolo ricovero della polizia lagunare, assegnato al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Ho un regolare contratto e pago». Il contratto con cui l'Amministrazione la autorizza ad «utilizzare provvisoriamente l'alloggio demaniale situato a Venezia in località San Girolamo» è del 25 luglio 2018 e fissa un canone di locazione di riferimento, determinato secondo i «parametri impartiti dall'ultimo decreto ministeriale del ministero Infrastrutture e Trasporti e il DD n.183/2013», comprensivo di uno sconto per le «precarie condizioni di uso dell'immobile» e corrispondente a 3.405,60 euro annui, cioè 283,80 euro al meno. Molto poco per il mercato veneziano, anche per una casa non di pregio come quella occupata dal provveditore.


CLIMA DI VELENI

La notizia è diventata di dominio pubblico ieri mattina, nel clima carico di tensioni (e veleni) in cui lavorano ormai da tempo i responsabili, a vario titolo, della grande opera. Accanto al provveditore, il commissario sblocca cantieri Elisabetta Spitz, il liquidatore del Consorzio Venezia Nuova, Massimo Miani, ora anche i due commissari Raffaele Cappiello e Sante Casonato, nominati dal Tribunale nella procedura di concordato dello stesso Cvn. Dopo i primi sollevamenti del Mose, che tra autunno e inverno scorso hanno risparmiato a Venezia una ventina di acque alte, i rapporti tra Zincone e Spitz si sono sempre più incrinati. E anche in queste settimane difficilissime per la grande opere - con la crisi del Cvn, i lavori fermi e il rischio di non riuscire più ad alzare le dighe in autunno - provveditore e commissario sono ai ferri corti.

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Il Gazzettino