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PORDENONE - Due anni di Covid. Adesso la guerra. Con in mezzo il problema enorme dei rincari energetici e delle materie prime. Ma il colosso della carta Fedrigoni (del quale fa parte anche il Gruppo Cordenons, che comprende la storica Cartiera di Cordenons e lo stabilimento di Scurelle in provincia di Trento) macina risultati positivi e continua a investire. Oltre che a redistribuire risorse all'interno del premio contrattuale previsto: per l'anno 2021 i dipendenti del Gruppo riceveranno un premio annuo di quasi tremila euro lordi che si ritroveranno nella prossima busta paga.
Anche negli ultimi due anni di pandemia la società ha continuato a fare investimenti e cercare nuove nicchie di prodotti. «Negli ultimi anni, sia con la precedente proprietà che con quella attuale - spiega Massimo Albanesi, responsabile regionale della categoria per la Cisl - sullo stabilimento di Cordenons sono stati fatti dai tre ai sei milioni di investimenti. In questo momento ci sarebbe bisogno di assumere personale ma non si trova facilmente. Ma è così in tutte le cartiere della regione Friuli Venezia Giulia». Le carte prodotte a Cordenons si collocano nell'alto di gamma: lo stabilimento è specializzato nella fornitura di carte e catoni speciali per il settore dell'alta moda e dell'abbigliamento. Più recentemente, grazie all'apporto della Ricerca e Sviluppo, si è sviluppata una linea di prodotto che punta sul packaging, sempre nei segmenti premium, per il settore agroalimentare.
«Negli ultimi 24 mesi il mercato della carta ha subìto profonde discontinuità, prima con l'emergenza Covid, poi con la carenza e il rincaro senza precedenti di tutte le materie prime inclusa l'energia e il gas, infine con la guerra in Ucraina.
Dati che portano con sé numerose ricadute positive, tra cui un premio unico di risultato da record: istituito lo scorso anno per 2.200 dipendenti in Italia, stante un valore base di 2.100 euro, quest'anno la media si attesta a 2.800 euro con punte di 3.450 euro. Cifre che vengono incrementate da Fedrigoni del 15% se destinate al programma di Welfare aziendale, che offre un paniere di beni e servizi a prezzi agevolati: introdotta quest'anno, l'opzione è stata scelta dal 35% degli impiegati e il 20% degli operai. Ancora, per supportare la crescita negli ultimi due anni sono state assunte in Italia in media 130 persone all'anno (900 a livello globale negli ultimi tre anni), anche durante la pandemia, e sono stati realizzati importanti investimenti per lo sviluppo prodotti, l'innovazione e il potenziamento della capacità produttiva. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino