CHIOGGIA - Cartello pubblicitario in piazzetta Vigo del Bragozzo Ulisse, la Soprintendenza scrive al Comune: «Rovina il panorama, va rimosso». Non c'è pace...
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LA SOPRINTENDENZALa risposta è arrivata lo scorso 14 settembre: «Il Comune deve intervenire e farlo rimuovere». Ma la guerra dei cartelloni pubblicitari non è l'unico problema di piazzetta Vigo. Il Comitato ha infatti segnalato anche lo spostamento di una storica panchina lapidea che si trova vicino agli ormeggi: «Chi l'abbia spostata non lo sappiamo spiega il presidente del Cmp Luigi Corò quel che è certo è che Chioggia è un territorio anomalo dove anche le panchine storiche si spostano da sole. Anche in questo caso la Soprintendenza ha intimato al Comune di rimettere tutto a posto. Vedremo quanto tempo passerà prima che lo faccia. Lo skyline di piazzetta Vigo è uno scorcio importantissimo, da tutelare quanto quello di San Marco. Non è possibile far spuntare cartelli che impediscono di vedere il leone dalla laguna o panchine storiche oggetto di atti vandalici. Il Comune deve vigilare».
IL SINDACOIl sindaco Alessandro Ferro conferma l'arrivo della nota della Soprintendenza: nei prossimi giorni convocherà i responsabili della società per trovare una soluzione. Il presidente del Comitato intanto spara a zero sul territorio: «A Chioggia racconta sembra che le regole non valgano. Ognuno fa quello che vuole. Piazzetta Vigo è solo uno dei tanti esempi. Abbiamo anche intervistato tre anziani che vengono periodicamente mandati via e non possono stare seduti a guardare la laguna perché sarebbero di intralcio. Ho almeno 20 mail e 40 telefonate di cittadini che si lamentano dei più disparati problemi. A Isola dell'Unione ci sono degli approdi per il carico e scarico del trasporto pubblico non di linea. Sono sempre occupati. Senza contare i tempi biblici di intervento per le barche affondate che creano pericolo alla navigazione. Abbiamo fatto tante segnalazioni, non si muove mai nulla».
Corò non risparmia nemmeno una stoccata al comando della polizia locale: «Chiamiamo spesso conclude ma ad ogni telefonata la risposta è sempre la stessa: non ci sono pattuglie disponibili. In alcuni casi ci viene risposto così ancora prima di dire che intervento servirebbe. Un no preventivo insomma. Eppure facciamo decine di segnalazioni in tutti i territori, ma mai abbiamo trovato una situazione come quella del clodiense». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino